Rassegna stampa

Fuksas presenta la Prato del futuro. Ecco il polo espositivo dell’area metropolitana

PRATO – Una scommessa ambiziosa e affascinante. Realizzare un grande polo espositivo, con spazi per alberghi, centri direzionali, negozi e abitazioni in una zona oggi degradata della città. E’ questo che Prato spera di poter fare entro il 2010 con un investimento di circa 120 milioni di euro: 40 da parte pubblica (la Regione ne ha già stanziati 10 e potrebbe garantirne altrettanti), il resto grazie agli investimenti privati. Il Comune e il Consiag, proprietario di gran parte dell’area di 30 ettari interessata all’intervento, hanno affidato all’inventiva di Massimiliano Fuksas, uno dei più noti architetti italiani, il compito di mettere a punto il progetto, che ieri è stato presentato alla città.
Il polo espositivo dovrebbe nascere lungo la declassata, la grande arteria che dal casello di Prato Est porta a Pistoia, al posto della vecchia fabbrica Banci, da anni abbandonata. Lo spazio per le mostre, concepito come complementare alla Fortezza e quindi al servizio di tutta l’area metropolitana, sarebbe ricavato all’interno di un’avveniristica struttura in metallo, che ricorda la fisionomia di un grande iceberg. Accanto, è prevista una struttura dalle forme simili, destinata a diventare un centro congressi. Ci saranno poi due torri in vetro e acciaio, alte 60 metri, che ospiteranno due alberghi. Intorno tanto verde (circa 20 ettari), i necessari parcheggi, un piccolo borgo con palazzine residenziali, negozi e uffici, e uno spazio per l’arte contemporanea, in collegamento col vicino museo Pecci, ricavato dalla ristrutturazione di un’ex fonderia, pezzo importante dell’archeologia industriale della città.
«Prato è una delle città più avanzate e dinamiche d’Italia – ha detto ieri Fuksas – e questa operazione, sicuramente ambiziosa, può diventare un esempio per tutto il Paese, di come si può passare da un’economia basata sulla piccola impresa oggi così profondamente in crisi, a una fase nuova. Sapere, servizi, verde, arte, cultura: è questo che Prato e l’Italia possono ancora ‘vendere’ e valorizzare».
Ieri mattina tanti esponenti della città che conta si sono ritrovati intorno al plastico firmato da Fuksas, lo hanno ammirato e si sono lasciati suggestionare da questa visione così ambiziosa del futuro della città. Ma riuscirà la Prato a riunire energie e denari per realizzare tutto questo? Ci sono le condizioni perché Firenze ceda una fetta del business legato a fiere e congressi? Ci saranno i soldi e la volontà politica di potenziare la sempre più inadeguata viabilità fra Prato e il capoluogo toscano? «Io spero che Prato come sempre in passato riesca a trovare le risorse e la volontà per vincere le sfide del cambiamento», ha detto ieri il sindaco Marco Romagnoli. Chissà.

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