Rassegna stampa

Friuli-VG, 100mila euro per la riqualificazione

PAGINA A CURA DI
Eleonora Vallin
Nessun contributo alle Fiere, nemmeno per la formazione di un polo fieristico unificato. La linea della Regione Veneto è ferma e chiara. «Le Fiere devono essere e divenire imprese private – afferma Fabio Gava assessore alle Politiche dell’economia – e come tali devono perseguire la loro redditività senza aiuti pubblici». Ma il percorso non è così semplice, né immediato.
In Veneto restano ancora due Fiere sotto la denominazione di ente e non di spa. E se Vicenza ha già completato l’iter burocratico e dovrebbe andare a regime entro gennaio, resta comunque aperto il nodo Verona, di cui la Regione detiene istituzionalmente lo 0,19% del capitale e il 6,45% tramite Veneto Agricoltura, in totale quasi il 6,7 per cento.
Difficile dunque, per gli altri operatori del settore, digerire il finanziamento regionale stanziato all’inizio di quest’anno di 914mila euro a favore di VeronaFiere come "contributo per la realizzazione del parcheggio e il potenziamento delle infrastrutture destinate alla mobilità a servizio della Fiera".
Per non parlare del polo fieristico unificato del Veneto. Se ne discute ormai da troppo tempo, ma la proposta lanciata dalla Regione, seppure abbia trovato larghi consensi, è ancora ben lontana dal divenire una realtà.
«Difficile rinunciare al prestigio e alla territorialità acquisita dalle singole fiere – spiega Gava – ma noi non puntiamo all’eliminazione fisica dei poli locali, solo ad aggregarli in un unico luogo strategico, da identificare con Venezia, per sfruttare l’effetto "marchio" e offrire una vetrina regionale comune e di forte richiamo internazionale, limitando alle specializzazioni i quartieri fieristici esistenti».
D’altra parte, però, i presidenti delle Fiere insistono e chiedono maggiori tutele. «È una proposta giusta – spiega Valentino Ziche, presidente di VicenzaFiere – ma la politica deve sostenere e promuovere lo spostamento logistico con facilitazioni creditizie e incentivazioni fiscali».
Il confronto è aperto e si muove a fasi alterne, tra accesi dibattiti e lunghe pause di silenzio. «Continuiamo a confidare in un salto di qualità degli imprenditori – conclude Gava – nel frattempo investiamo sulla promozione e sulla calendarizzazione degli eventi per non creare sovrapposizioni».
La Regione ha creato da alcuni anni la Direzione promozione e internazionalizzazione, che pubblica annualmente il calendario fieristico (uno strumento tuttavia incompleto e non sempre aggiornato perché vive sui dati forniti liberamente dalle società, e alcune non forniscono i propri monitoraggi).
Completa invece la normativa di settore che, con la legge 11 del 2002, ha disciplinato la materia, classificando le manifestazioni, e liberalizzato il mercato, abrogando l’autorizzazione preventiva per lo svolgimento degli eventi.
«Quanto ai finanziamenti indiretti – rispondono dalla direzione promozione – in qualche caso sosteniamo la progettualità con piani di sponsorizzazione». Ma si tratta comunque, precisano, di episodi non frequentissimi, che si concretizzano in circa due finanziamenti l’anno.
Quasi agli antipodi la situazione in Friuli-Venezia Giulia. La Regione ha stanziato 100mila euro per le spese di avvio del polo Unionfiere, ha investito sulla riqualificazione della fiera di Pordenone (il piano 2006 parlava di investimenti strutturali per 3,48 milioni) e ora lo sta facendo anche sul polo unificato di Udine e Gorizia. Una prima tranche di 2,3 milioni di euro è stata già data a Udine, ma è previsto un secondo finanziamento (già inserito nella finanziaria 2007 ma ancora da approvare) per l’intera riqualificazione dell’area. A Gorizia sono stati concessi nel 2005 ancora 4 milioni di euro, ai quali si sono sommati i 2,5 milioni della Camera di commercio.
La Giunta è comunque da sempre in prima linea nella progettazione fieristica e a giugno ha approvato i programmi operativi degli enti puntando su una promozione internazionale, ma mirata, dell’immagine regionale. «Appena terminato il processo di passaggio da enti in spa – spiega Enrico Bertossi, assessore alle Attività produttive – abbiamo trovato velocemente un accordo sul polo unificato. Ora bisogna dare corpo a questa sinergia, anche sostenendo finanziariamente i progetti. Resta in attesa solo Trieste che sosterremo appena avrà superato il momento di difficoltà e avrà avviato il nuovo polo fieristico».
Ammonta infine a 2,1 milioni di euro la cifra messa a disposizione quest’anno dalla Provincia di Bolzano solo per la partecipazione a fiere internazionali, che si svolgono quindi fuori dall’Alto Adige. Ma, spiega l’assessore altoatesino all’Industria Werner Frick, «il prossimo anno vogliamo aumentare il finanziamento del 10%».


I FONDI


914mila
euro
È il finanziamento della Regione Veneto destinato
a VeronaFiere


100mila
euro
È il contributo della Regione Friuli-Venezia Giulia per le spese di avvio del polo Unionfiere


2,1
milioni
A tanto ammonta il finanziamento 2006
della Provincia di Bolzano
a sostegno della partecipazione alle Fiere internazionali che si svolgono fuori dall’Alto Adige.

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