
Freize, la fiera più frizzante
«Freize», la fiera d’arte contemporanea londinese che si tiene dal 21 al 24 ottobre, alla sua terza edizione ha già ottenuto un successo istantaneo scalzando le altre fiere europee della stagione, da «Fiac» di Parigi a «Art Forum» di Berlino. Il pubblico accorre dal mondo, ed è passata da 28mila visitatori il primo anno a 42mila il secondo e molti di più il terzo: il giro di affari è passato da 11 a 26 milioni di sterline e quest’anno è in palese aumento; le "applications" degli espositori da 200 sono diventate 450 malgrado i notevoli costi di partecipazione.
«Freize» è trendy, «Freize» è cool, ha saputo evitare persino l’anonimità degli spazi espositivi che accomuna quasi tutte le fiere del mondo: si svolge in un padiglione appositamente costruito da David Adjaye, illuminato naturalmente e collocato nientemeno che all’interno di Regent’s Park. Ma soprattutto ha avuto la fortuna di innestarsi su una città che si riconosce nella cultura contemporanea: a Londra negli ultimi decenni si è sviluppato un numero impressionante di attivissimi spazi destinati all’arte del presente, sia pubblici, dalla New Tate alla Serpentine, alla Whitechapel, sia privati, comprese alcune delle maggiori gallerie del mondo, da Gagosian a Hauser and Wirth, a Spruth Magers Lee, che vi hanno aperto una sede; qui l’ampio spazio dedicato dalla stampa all’arte contemporanea ha creato un pubblico attento, informato, capace di avvicinarsi all’arte con curiosità e con disinvoltura. Con questo, il fatto che la città sia diventata un punto di riferimento importante per la diffusione e per il mercato internazionale e che anche «Freize» goda di ottime prospettive è provato dalla sponsorizzazione assicuratale, per i prossimi tre anni, dalla Deutsche Bank. E infatti il clima è vitale e i 160 galleristi partecipanti (tra cui gli italiani De Carlo, Guenzani, Francesca Kaufmann, Giò Marconi da Milano, Noero e Sonia Rosso da Torino, Raucci/Santamaria da Napoli e Minini da Brescia) sono più che soddisfatti e già decisi a tornare l’anno prossimo.
Le opere esposte negli stand sono innumerevoli, di dimensioni ridotte, portate per essere vendute. Anche nell’ambito di «Freize», come in ogni fiera che si rispetti, vengono organizzati incontri, eventi musicali, e con il contributo di spazi non profit tra i più prestigiosi e di alcuni sponsor maggiori sono stati quest’anno commissionati alcuni progetti speciali ad artisti emergenti o già molto noti, come Andrea Zittel e Michael Beutler. E anche «Freize», come molte altre fiere, ha generato due fiere satelliti, «Zoo», dall’altro lato del parco, e «Scope», in un albergo. Non mancano neanche i programmi per i bambini, futuri fruitori di arte contemporanea. Ma identità e successo di «Freize» restano fondamentalmente commerciali, e sono corroborati dagli acquisti pubblici e da iniziative quali lo Special Acquisitions Fund, fondo raccolto da collezionisti privati destinato all’acquisizione di opere per la Tate Collection.