
Fondazione Fiera Milano sarà socia del Policlinico
MILANO – Alleanza a Milano tra Fondazione Fiera e Fondazione Policlinico, il nuovo ente no profit di natura pubblica che riunisce Ospedale Maggiore, Mangiagalli, Regina Elena, De Marchi e Clinica del lavoro. Fondazione Fiera Milano, presieduta da Luigi Roth, è disponibile a entrare nel capitale della Fondazione Policlinico affiancando gli enti fondatori: ministero della Salute, Regione Lombardia, Comune e Arcidiocesi di Milano. L’ufficializzazione avverrà nelle prossime settimane. Lo anticipa il presidente della Fondazione Policlinico, Carlo Tognoli. L’ex sindaco di Milano guida il Cda di via Francesco Sforza su designazione della Regione Lombardia.
Presidente, perché la Fondazione Fiera ha deciso di partecipare al capitale della Fondazione Policlinico?
La Fondazione Fiera è tra le istituzioni-simbolo di Milano e condivide la missione e gli scopi del nostro ente. Il quale, pur non avendo finalità di lucro, può associare altri soggetti, pubblici o privati, che intendono contribuire alle finalità della Fondazione con la loro partecipazione al capitale. Apportando, a loro volta, dei fondi.
Oltre alla Fondazione Fiera sono in vista altri soci?
Stiamo sondando il terreno. Non escludo che, in futuro, possa fare il suo ingresso nel capitale della Fondazione Policlinico anche un importante istituto bancario.
La Fondazione Policlinico ha programmi ambiziosi: può riassumerli?
Gli obiettivi sono quelli fissati dall’accordo di programma del 2004, che prevedono la ristrutturazione e il potenziamento delle strutture ospedaliere. Di recente il Cda della Fondazione ha approvato il progetto per il rifacimento del padiglione Monteggia (spesa di circa 35 milioni), che comporterà quasi il raddoppio dell’attuale superficie e farà da volano per ulteriori interventi. Abbiamo anche in programma l’ampliamento del pronto soccorso (27 milioni). In totale questi e altri progetti comporteranno un investimento di circa 75 milioni di euro.
Come verranno reperiti i fondi?
Già disponiamo di 21,7 milioni provenienti dal ministero della Salute. La quota residua sarà coperta da mutui e dall’alienazione di una parte del patrimonio della Fondazione Policlinico.
A cosa si riferisce?
La Fondazione dispone di terreni sparsi in oltre 100 Comuni lombardi. Tengo a precisare che noi vendiamo solo quando il Comune valorizza appieno la nostra area. In altre parole: non vendiamo verde agricolo, ma volumetrie.
Altri progetti nel cassetto?
Questi investimenti sono propedeutici alla cosiddetta seconda fase, cioè a un maxi-intervento che interesserà un’area da 168mila metri quadrati, un vero e proprio pezzo di città. Su questa superficie sorgeranno i nuovi edifici del Policlinico. L’investimento sarà di 160 milioni. Di questi, 35 milioni sono già in cassa e provengono dal ministero della Salute. Poi verrà acceso un mutuo, su una parte del quale la spesa per interessi verrà coperta dalla Regione.
E qual è il «sogno» di cui lei parla?
Il sogno è che questo complesso diventi un luogo dove il malato, oltre a essere curato, si trovi a casa, con i comfort necessari a una vita normale. Il sogno è che la cittadella tra via Francesco Sforza e via Pace diventi un grande giardino urbano della salute, dove viene dato ampio spazio anche alla ricerca scientifica. Questi però non sono sogni, ma i nostri obiettivi.
Numeri e programmi dell’ente «no profit»
3.600 – Il totale dei dipendenti della Fondazione Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena
297 – Il fatturato in milioni di euro del nuovo ente che comprende il Policlinico e una parte degli Icp
75 – Gli investimenti in milioni di euro per attuare gli obiettivi fissati dall’accordo di programma del dicembre 2004
35 – La spesa in milioni di euro per il padiglione Monteggia (neuroscienze e organi di senso)