
Fondazione Fiera accelera sul sito Expo
Ai cinesi piacciono le pelli conciate in Italia. Ne fanno letteralmente incetta, tanto da essere ormai diventati, con il 20% dell’export totale, il nostro principale cliente. Ma è chiaro: le comprano per realizzare prodotti di qualità che, altrimenti, resterebbero solo un miraggio.
Nel 2009 la crescita è stata del 49%, un balzo che ha gratificato l’export dell’intero comparto, schizzato del 32 per cento. La pelletteria, da sola, occupa 17mila addetti, la concia 1.400, con un giro d’affari di 3,8 miliardi di euro.
Una buona notizia, dunque, diffusa in occasione della presentazione di Anteprima, vetrina delle novità della pelletteria collegata alla bolognese Lineapelle (l’edizione autunnale si svolgerà dal 12 al 14 ottobre).
Anteprima, quest’anno, si affianca a Milano Unica, sia nelle date (8-10 settembre), sia nello scenario (FieraMilanoCity).
Alla rassegna partecipano 129 aziende produttrici di pelli, tessuti, accessori, componenti per calzatura, pelletteria e abbigliamento. Circa un centinaio saranno i rappresentanti delle concerie, i rimanenti rappresenteranno aziende di accessori, componenti e prodotti sintetici.
Lo scenario non si ferma, però, alla concia. L’indagine di Anteprima registra, per le calzature, una ripresa lievissima, appena dell’1%, mentre Germania (+8%), Spagna (+5%), Francia (+2%) ci battono, decisamente, con percentuali ben più ampie.
Anche in questo settore l’export cinese, pari al 15%, è in crescita. La Francia con l’8% e l’Italia 4% sono stabili, la Germania è ancora in perdita e la Spagna in graduale rialzo. «Nella pelletteria ci sono conferme per le esportazioni cinesi, cresciute del 25 per cento. Quanto all’abbigliamento in pelle – dice Rino Mastrotto, presidente di Anteprima – l’andamento è altalenante, le prospettive parlano di un inizio d’anno vivace e di un progressivo raffreddamento nei mesi primaverili».
In leggero miglioramento la pelle per l’imbottito e l’arredamento. Nonostante la frenata nella seconda parte del trimestre, la pelle per carrozzeria, legata al calo del mercato automobilistico, allo scadere degli incentivi ha penalizzato la fascia media, mentre il settore del lusso continua a registrare buoni risultati.
Nonostante la crisi, dunque, si intuiscono segnali di ripresa, in un settore senz’altro portante del made in Italy. Anche le tendenze dovrebbero uscire dall’incertezza. Quindi, come ha “profetizzato” Gaetano Perrone, consulente artistico, aspettiamoci anche la rivalutazione in chiave allegra di elementi tenuti un po’ da parte. Un esempio? Nelle scarpe, il mezzo tacco. C’è da giurarci, farà nuovamente strada.
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I NUMERI
+32%
Export
L’aumento dell’export italiano di pelli conciate nel 2010, la Cina rappresenta la principale destinazione delle pelli italiane, seguita dal mercato Ue
17mila
Addetti
Stima complessiva sulla forza lavoro impiegata nel settore della concia
1.400
Le imprese
Numero delle unità produttive in attività nel settore conciario
3,8
Fatturato
In miliardi di euro il giro d’affari delle imprese della concia