
Finmeccanica, obiettivo Emirati
ABU DHABI
Ci sono momenti in cui i volti raccontano più di molte analisi. E all’inaugurazione della Idex il mutamento nei rapporti di forza tra gli Emirati arabi (Eau) era palese osservando le facce dei suoi più alti rappresentanti mentre si aggiravano tra i padiglioni dell’Exhibition Centre: preoccupata e seria quello dello sceicco di Dubai, Mohammed bin Rashid, sorridente e serafica quella dello sceicco di Abu Dhabi, Khalifa bin Zaied. Del resto la rivincita di Abu Dhabi rispetto alla sorella Dubai si sta consumando non solo attraverso i salvataggi finanziari, ma anche riaffermando il suo ruolo di snodo cruciale per tutti gli equilibri geopoltici nello scacchiere del Golfo. Un’area di estremo interesse per il settore Aerospazio e Difesa, come dimostrano i numeri dell’International Defense Exhibition (Idex), dove sono presenti 900 società provenienti da 50 Paesi mentre si attendono oltre 60mila addetti ai lavori, e in particolare le delegazioni militari di tutti i Paesi dell’area mediorientale.
A farla da protagonista sono gli Eau, il cui ritmo di spesa per la difesa e la sicurezza interna resta tra i più alti dell’intera regione con un budget previsto di 3,5 miliardi di dollari l’anno per i prossimi 4 anni. Al centro il rafforzamento degli apparati per la sicurezza interna, il controllo delle coste, ma soprattutto la gestione dell’ingombrante dirimpettaio iraniano.
La presenza alla Idex del ministro della Difesa francese Hervé Morin rappresenta il proseguimento della strategia commerciale che ha portato lo stesso presidente Sarkozy a visitare una settimana fa gli Emirati. E non è un caso se il nuovo caccia dell’Aeronautica sarà ancora una volta francese. Parigi infatti continua, con Washington, a essere il player più importante nel settore aerospazio-difesa.
È tra questi due partner storici che si inserisce il ruolo dell’Italia come terzo interlocutore. Gli Emirati stanno finalizzando un contratto da circa 26 milioni di dollari per due elicotteri Agusta Westland AW139. Lo ha riferito il generale Obeid al-Ketbi, portavoce ufficiale per il salone degli armamenti Idex 2009. Gli Emirati rappresentano già per il nostro Paese il principale mercato di sbocco delle esportazioni in Medio Oriente e Nordafrica, ma nel settore Difesa possiamo vantare rapporti decennali, costruiti dalle società del gruppo Finmeccanica. A partire da Alenia-Aermacchi, che dopo avere fornito velivoli all’aeronautica degli Eau negli ultimi 30 anni è ora in attesa di conoscere l’esito di una gara miliardaria per il nuovo addestratore, cui partecipa con l’M346 in contrapposizione al coreano T 50. Gara aperta e dall’esito incerto ma che, se vinta, avrebbe un effetto volano per contratti in numerosi Paesi e non solo del Golfo.
Più in generale da anni Finmeccanica, oltre che vendere il prodotto finito, è impegnata in una strategia di presenza in loco attraverso joint venture. È il caso di Selex Sistemi Integrati, che ha creato con la Abu Dhabi Ship Building la società Adsi per installare i sistemi elettronici di difesa sulle corvette della marina.
Ma nel settore civile è anche il caso della partnership tra il fondo sovrano Mubadala (quello che si è comprato il 35% della Piaggio Areo Industries) e lo stesso gruppo Finmeccanica per produrre in loco componenti areonautici in materiali compositi, mentre Ansaldo Sts è interessata alla futura rete ferroviaria al cui progetto parteciperebbe creando una facoltà di ingegneria ferroviaria. La speranza è che l’ipotizzata visita del presidente del Consiglio Berlusconi negli Emirati agevoli altri accordi.