Rassegna stampa

Filosofia minima

Bauman
e le vespe
di Panama

A essere liquide, cioè in costante movimento e trasformazione, non sono solo le società umane. Ce lo ha rivelato il sociologo Zygmunt Bauman a Reggio Emilia, domenica scorsa, durante il festival Fotografia europea, e promette di approfondire l’argomento alla Fiera di Torino. Si tende a credere che gli insetti sociali, come api e vespe, siano animati dalla più schmittiana delle logiche amico/nemico. Rinserrate nelle proprie fortezze, come certe specie di famiglie umane nei loro Suv, sarebbero sempre pronte ad attaccare e a scacciare via il malcapitato straniero che si fosse per sbaglio avvicinato troppo all’alveare. Bauman ci ha invece raccontato un affascinante esperimento condotto da alcuni ricercatori della Società Zoologica di Londra, capeggiati da Seirian Summer, che mostra chiaramente che le cose non stanno così. Si sono recati a Panama, patria della Polistes canadiensis, e hanno applicato a 422 esemplari di questa specie dei sensori radio che permettevano di seguirli uno per uno in tutti i loro spostamenti entro una colonia composta da 33 nidi. Si è potuto vedere che un numero sorprendente di queste vespe operaie (il 56%), femmine deputate alla manutenzione del nido e all’allevamento dei piccoli, svolge i propri servigi in nidi diversi da quello di provenienza. Una metafora per Bauman che dovrebbe farci ben sperare in quanto esseri umani protagonisti di una globalizzazione che ovunque accentua le nostre paure dello straniero. Che tutti possano, in pace e libertà, passare di nido in nido. Magari, a imitazione delle evolute e umanissime vespe che abitano la terza pagina di questo supplemento, con licenza di criticare e di punzecchiare

anche i personaggi o

le istituzioni più altisonanti.

E senza per questo essere accusati di terrorismo.

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