
Fiere, un polo unico
VENEZIA – Le fiere venete riunite in un unico polo regionale, con la partecipazione diretta della Regione Veneto, e di investitori pubblici e privati, comprese eventuali società estere, ma come soci di minoranza. E’ quanto propone il consigliere Iles Braghetto (Udc), presidente della commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale del Veneto, con un apposito progetto di legge presentato alla vigilia dell’assemblea straordinaria dei soci di PadovaFiere. L’esponente Udc, che un mese fa aveva sollecitato con una specifica interrogazione in merito l’intervento del presidente della Giunta Giancarlo Galan per avviare un tavolo tra gli enti locali titolari di partecipazioni azionistiche a istituzioni fieristiche e per varare un sistema fieristico veneto, ha steso un articolato legge che affida alla Regione il ruolo portante di dare il via a un sistema veneto degli enti fieristici. “La Regione, al fine di favorire la creazione di un polo fieristico del Nordest, promuove la creazione di una società avente quale scopo la gestione delle attività degli enti fieristici del Veneto”, afferma il primo comma dell’iniziativa legislativa assunta da Braghetto. “Considerata la piena competenza legislativa della Regione in materia di fiere e l’interesse politico ed economico per costituire un forte polo fieristico nel Nordest – spiega Braghetto – ho assunto questa iniziativa legislativa per evitare che anche in campo fieristico si ripetano l’assenza di iniziativa politico-istituzionale e la marginalizzazione del sistema veneto, come già accaduto nei campi del credito e dei servizi pubblici locali. Obiettivo della proposta di legge è creare un soggetto, a partecipazione mista pubblico-privata, per fare della Fiera di Padova, attualmente in via di privatizzazione, il nucleo attorno al quale coagulare il polo fieristico della regione e, in prospettiva, dell’intero Nordest”. Nel disegno strategico ipotizzato da Braghetto dovranno partecipare alla costituenda società la Regione Veneto, attraverso la finanziaria Veneto Sviluppo, PadovaFiere (o la nuova società di gestione che nascerà dalla privatizzazione dell’ente), VeronaFiere, VicenzaFiere e possibilmente anche le altre realtà fieristiche venete e trivenete, conservando agli enti attuali solo le competenze immobiliari. (segue)”La nuova società -spiega ancora il proponente- dovrà dotarsi di un piano industriale che contemperi le diverse manifestazioni esistenti e la loro riallocazione, lo sviluppo di nuove manifestazioni e la loro integrazione con gli altri poli della ricerca, dell’innovazione, della logistica e delle attività congressuali dell’euroregione triveneta”. Potranno essere soci del polo fieristico nordestino anche investitori privati, soggetti finanziari e industriali e soggetti internazionali, questi ultimi però solo con una partecipazione minoritaria.Nel nuovo polo fieristico veneto la finanziaria Veneto Sviluppo entrerà -secondo la proposta di Braghetto- con una quota iniziale di un milione e 600 mila euro.