Rassegna stampa

Fiere, Rimini alleata con Bologna Il presidente Cagnoni: ‘Uniti per lavorare con Roma e Milano’

di MARCO MONTAGUTI -RIMINI – «A DESSO abbiamo le batterie cariche, siamo pronti per lo sviluppo. A 360 gradi». Lorenzo Cagnoni, presidente di Riminifiera sceglie il giorno della chiusura del bilancio 2006 per avanzare proposte e fare qualche ragionamento sul mercato fieristico regionale e nazionale. Presidente, il bilancio in sintesi. «Con un fatturato di 85 milioni abbiamo conseguito un Mol, margine operativo lordo, di 23 milioni e un utile preimposte di 4,5 milioni. E per il terzo anno siamo in grado di distribuire dividendi. Aggiungo che abbiamo ammortamenti per 15 milioni e una posizione finanziaria più che sostenibile, con un debito di 50 milioni. Abbiamo pagato il quartiere, dall’anno prossimo avremo più utili e siamo pronti a puntare sullo svilppo». A proposito di sviluppo, da almeno tre anni c’è il tormentone delle alleanze tra Bologna e Rimini e del polo regionale, ma non succede mai nulla. A parte il blitz dei francesi di Gl Events. «Da subito ho detto che l’arrivo dei francesi è una bella operazione che ci fa capire parecchie cose. Che un imprenditore dinamico (e loro hanno dimostrato di esserlo) può trovare buone occasioni sul mercato italiano e che dobbiamo smetterla di lamentarci e impegnarci, fare delle scelte». Quali scelte preferirebbe fare? «Lo sanno tutti, è una specie di chiodo fisso, il mio. La cosa migliore sarebbe una collaborazione strategica con Bologna. Anche se, in subordine, ci sarebbero altre ipotesi. Ma la prima è quella che preferisco». Ma abbiamo sprecato tempo e parole… «Lo so, si è perso tempo con una politica di segnali e con riferimenti a volontà politiche che non sono mai esistite. Il tempo per riflettere l’abbiamo avuto, dobbiamo avvicinarci alle scelte». Proviamo a disegnare un futuro targato Bologna-Rimini. «Insieme fatturiamo 200 milioni. Siamo un campione nazionale. Come Milano da sola». Prima di andare avanti, quanto tempo servirebbe, visto che il dialogo con Bologna è aperto,ad arrivare al campione nazionale? «C’è una finestra di un anno, un anno e mezzo, non di più». E vediamo come si muoverebbe la nuova realtà. «Oltre ai rapporti internazionali, sul mercato nazionale potremmo lavorare con Roma,con Milano e con Verona. Ma da posizioni di forza e di autorevolezza. Con Roma noi abbiamo in cantiere cinque manifestazione fino al 2008». E con Milano? «Porte aperte. Penso ad esempio, ad una triangolazione con Milano e con Hannover per avere più peso in Cina.» Presidente, che ne è del progetto di scorporo di immobili e gestione per la fiera di Rimini? «E’ una soluzione che stiamo approfondendo. Non credo sia una provocazione fare uno spin off immobiliare lasciando autonoma la gestione. Per chi intende quotarsi gli immobili sono più un peso che un asset, non aggiungono niente al valore dell’azienda». E’ un’opzione che potrebbe favorire l’alleanza con Bologna? «Credo proprio di sì, in particolare nel momento in cui stiamo preparandoci ad allargare il nostro azionariato ai privati. Uno dei rimproveri che vengono da Bologna è il peso eccessivo dei soci pubblici». Qual è oggi il rapporto pubblici-privati? «I privati hanno il 15 per cento e la quota maggiore, il 4,31 per cento era di Promotor, oggi Gl Events. Il resto del capitale è diviso tra Comune e Provincia di Rimini e Camera di commercio di Rimini».

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