
Fiere, resta pubblica solo la proprietà
Si dovranno adeguare gli statuti nel quadro delle norme entro il mese di febbraio Lunga trattativa con il partenariato e i consigli di amministrazione RAFFAELE LORUSSO Le fiere pugliesi diventano spa. La Regione Puglia sceglie il modello-Lombardia: almeno il 51 per cento del capitale delle società dovrà essere in mano ai privati. La rivoluzione è contenuta nel disegno di legge messo a punto dall´assessore regionale alla Programmazione, Sandro Frisullo. Partendo dal riconoscimento del valore strategico del sistema fieristico regionale, il provvedimento, che nelle prossime settimane sarà discusso in commissione, consentirà di coniugare la valorizzazione delle fiere con il riconoscimento della natura privatistica dell´attività. La Regione Puglia è giunta a questa soluzione dopo aver valutato due opzioni: privatizzazione totale o mantenimento al pubblico della titolarità e affidamento ai privati dell´attività di organizzazione e gestione di manifestazioni fieristiche. Alla fine si è scelto di affidare ai privati-imprenditori quest´ultima attività. Il primo passo, adesso, sarà la modifica degli statuti degli enti fieristici. Trattandosi di enti pubblici economici, dovranno farlo per recepire le novità deliberate dal governo regionale. La procedura dovrà concludersi entro febbraio. Il disegno di legge è frutto di un lungo confronto con i consigli di amministrazione degli enti fieristici. Alla fine ha prevalso il modello Lombardia: la titolarità pubblica rimarrà in capo agli enti soci e si darà luogo alla trasformazione in società per azioni con capitale maggioritario da parte delle imprese. Nel disegno di legge viene anche riconosciuto che il sistema fieristico regionale è un luogo fondamentale nello sviluppo di una politica di internazionalizzazione che, da un lato, aiuti le nostre imprese a guadagnare spazi di mercato fuori dal territorio nazionale e, dall´altro, sia in grado di costruire forme di partenariato e cooperazione. Secondo il governo regionale, le fiere costituiscono una leva decisiva nella promozione dell´economia pugliese. Per questa ragione, il disegno di legge per un verso riconosce il valore strategico del sistema fieristico regionale, per altro verso intende coniugare la valorizzazione con il riconoscimento della natura privatistica dell´attività. Su questo specifico punto il testo è chiaro nell´affidare a soggetti privati imprenditori l´attività di «organizzazione e gestione delle manifestazioni». Da questo punto di vista, il disegno di legge chiarisce che «la qualificazione delle manifestazioni fieristiche in internazionali, nazionali, regionali o locali dipende dalle caratteristiche degli espositori e dei visitatori e dall´importanza economica e commerciale delle iniziative. Il riconoscimento di tali qualificazioni compete alla Regione, ad eccezione delle fiere locali che sono riconosciute come tali dai Comuni». Il governo regionale, inoltre, si riserva il coordinamento delle manifestazione fieristiche. «Al fine di definire un programma di iniziative fieristiche razionale – è scritto nel disegno di legge – alla Regione è riconosciuto il potere di promuovere intese, anche con istituzioni europee, per evitare sovrapposizioni di manifestazioni con qualifica internazionale e nazionale nello stesso settore merceologico. Il provvedimento riconosce alla Regione il potere di favorire il coordinamento interregionale tra le manifestazioni e per la individuazione dei requisiti minimi che debbono avere i quartieri fieristici». Il potere di coordinamento consisterà nella predisposizione di un calendario annuale delle manifestazioni fieristiche.