
Fiere, qualcosa si muove
La vexata quaestio della presidenza delle Fiere di Parma potrebbe essere arrivata al capolinea. Il condizionale è d’obbligo perchè le posizioni di Provincia e Comune non sono ancora perfettamente coincidenti: ma, in base agli ultimi sviluppi, sembra essere questione di settimane, se non di giorni, la nomina del sostituto di Domenico Barili, in difficoltà dal dicembre scorso quando risultò indagato per il crac Tanzi. La nomina del presidente, in seguito al processo di privatizzazione delle Fiere (processo avviato a fine settembre, con la fusione per inglobazione della Sif nella Spa delle Fiere), è ora di competenza di Comune e Provincia mentre in passato spettava alla Regione. Ebbene, con una nota stampa, nel pomeriggio di ieri il presidente della Provincia, Vincenzo Bernazzoli, ha rotto all’improvviso il fronte degli indugi, asserendo che « è il momento di dare attuazione alle intese » e per questo chiede che « si proceda alle nomine, come concordato da tempo con il Comune, per garantire il rilancio della Fiera ». A spingere il numero uno di Piazza della Pace a uscire allo scoperto – si legge sempre nella nota – sono state le « recenti polemiche che hanno finito per coinvolgere Fiere di Parma spa, nella convinzione che la situazione generale di prospettiva si sia fatta sempre pi ù preoccupante ». Nel suo intervento, Bernazzoli ricorda che nell’ultimo anno ha preso avvio una nuova fase per le Fiere. Insomma, avviato il percorso di privatizzazione e ultimata l’incorporazione della Sif, per Bernazzoli « è ormai ora di procedere alla nomina del nuovo presidente e a un rafforzamento della figura del direttore generale, per mettere in campo una nuova compagine con competenze e orizzonti sufficienti a affrontare le sfide che la Fiera si trova davanti ». Bernazzoli fa sapere che – dopo un lungo confronto con il Comune – per la presidenza ci sia ora la proposta di « una figura di rilievo, in grado di assicurare la forza necessaria per permettere alla Fiera di reggere la concorrenza di Milano, Bologna e Verona in particolare ». Chi sia il papabile presidente, com’è ovvio, nel comunicato non viene rivelato; ma dagli ambienti della politica filtra soprattutto il nome di Franco Boni, conosciuto come amministratore delegato della Bormioli Rocco. Il Comune, però, prima di chiudere la partita delle designazioni, vuole che siano precisate le competenze del presidente dell’ amministratore delegato o, in subordine, di un direttore generale con precise funzioni. Interpellato al proposito nella serata di ieri, il sindaco Elvio Ubaldi conferma di essere « interessatissimo a proseguire nel dialogo con la Provincia per portare alle Fiere una nuova dirigenza. Tanto pi ù che proprio noi come Comune siamo stati l’Ente che negli ultimi quindici anni ha investito maggiormente nelle Fiere ». Per Ubaldi, però, prima vanno messi nero su bianco i compiti: « Le intese raggiunte con la Provincia sono solo parziali. Manca la definizione nei contenuti su quali siano i poteri da accordare al presidente e quali all’amministratore delegato o, in seconda istanza, del direttore generale. Riteniamo pi ù corretto scegliere i profili in base alla funzione che essi devono andare a svolgere ». Il che non smentisce la convergenza sulla « figura di rilievo » di cui parla Bernazzoli. « Sui nomi siamo disposti a ragionare. Tra l’altro sarebbe auspicabile anche la condivisione della scelta da parte del socio privato – aggiunge Ubaldi – Quello proposto per la presidenza è un buon manager, sicuramente una persona molto seria ma non ha competenze specifiche di fiere. Per questo sarebbe una scelta incompleta. Noi vogliamo che il presidente sia affiancato da un’altra figura con poteri definiti ed esperienze acquisite nel settore ». Il primo cittadino guarda alle sfide future e avverte: « Guai se ragioniamo sulle Fiere come su qualsiasi altro ente in cui collocare dei nomi ». Ma lascia anche intendere che la soluzione potrebbe arrivare presto: « Confido che in pochi giorni si possa giungere alla completa definizione della questione. Del resto sono stato io, dieci mesi fa, il giorno di Sant’Ilario a porre pubblicamente la questione della Fiera ».