
Fiere, pace tra Verona e Milano
La fiera di Verona riconquista spazi nel settore trasporti-logistica, dopo lo «strappo» che portò a Milano Transpotec&Logitec, e lo fa grazie all’accordo siglato ieri a Milano dal presidente di Veronafiere Luigi Castelletti e dall’amministratore delegato di Fiera Milano, Piergiacomo Ferrari. Il contratto prevede l’ingresso di Veronafiere nel cda della società proprietaria della manifestazione, e definisce una collaborazione in merito al salone internazionale delle tecnologie dei trasporti su strada e della logistica, stabilendo le nuove regole di governance per «Tl.Ti expo», la società del gruppo Fiera Milano che ne detiene la proprietà e ne cura l’organizzazione. Veronafiere ne curerà la segreteria organizzativa dalla prossima edizione. L’accordo, anticipato a novembre da un’intesa preliminare, vede la famiglia Macola cedere a Veronafiere il 25% di Tl.Ti expo, a valere sulla quota del 40% dalla stessa detenuta, e le parti rinunciare ad ogni diritto nell’ambito della controversia derivante dal trasferimento dell’esposizione da Verona a Milano. Inoltre, negli anni in cui non ci sarà la biennale Transpotec, potrà essere avviata una manifestazione di settore a Verona, elemento fondamentale per il ruolo della città nella logistica. Al tempo stesso la famiglia Macola potrà anticipare, rispetto al secondo semestre 2007, l’esercizio dell’opzione call prevista negli accordi del dicembre 2004, sulla quota del 9% di Tl.Ti expo detenuta da Fiera Milano spa, e quindi attestare la propria quota in Tl.Ti expo al 24%. Il restante 51% resta in portafoglio a Fiera Milano Tech, controllata della fiera di Milano specializzata nelle manifestazioni a carattere tecnico. «Ci eravamo prefissati una serie di obiettivi che riteniamo raggiunti», commenta il presidente Luigi Castelletti, «cioè l’ottenimento di un congruo risarcimento nel contenzioso aperto dalla fiera nei confronti dell’imprenditore Macola, per il trasferimento della manifestazione; il fatto di diventare un socio importante di Fiera Milano nella proprietà del marchio Transpotec; quello di essere un organizzatore dell’esposizione, per mantenere il contatto con i produttori di mezzi di trasporto; controllare inoltre da vicino Milano, che è notoriamente un po’ troppo dinamica quando si tratta di fiere degli altri». L’ad di Fiera Milano, Piergiacomo Ferrari, a sua volta esprime soddisfazione, aggiungendo che «l’accusa fatta alla fiera di Milano di essere aggressiva è destituita di fondamento, perché se c’è una fiera che cerca accordi è la nostra. In questo caso l’esposizione è a Milano perché come dimensioni è più adatta a competere con concorrenti internazionali come «I.a.a.» di Hannover. Auspichiamo comunque che si possano fare ulteriori operazioni anche con altre fiere, come in questo caso o come già fatto in precedenza con Padova per quelle del florovivaismo, che sono rimaste nel padovano». Per il segretario generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, una situazione di conflitto si è così trasformata in opportunità. La fiera scaligera ha infatti ottenuto con questo accordo un ruolo fondamentale come governance: quel 25% di quote consentirà a Verona di partecipare alle decisioni fondamentali relative alla manifestazione. A partire dalla prossima edizione, inoltre, Veronafiere svolgerà le attività di segreteria organizzativa e gestirà i rapporti commerciali per cinque edizioni. Infine, nell’intesa raggiunta si è cercato un miglior coordinamento di calendario fra Transpotec, Samoter e Bus&bus per evitare sovrapposizioni. Laura Zanoni