
FIERE DI PARMA E VERONA HANNO PROMOSSO IL MADE IN ITALY IN CINA
(Sesto Potere) – Parma – 2 dicembre 2007 -Importatori, ristoratori, chef, opinion leader, degustazioni mirate, masterclasses e promozione sui più importanti mass media cinesi. Vinitaly Cibus China, organizzata da Ice, Veronafiere, Fiere di Parma e Buonitalia, si è svolta a Shanghai nell’International Exhibition Center con oltre 200 aziende e la presenza istituzionale delle Regioni Emilia Romagna, Abruzzo, Campania, Molise, Sardegna, Veneto e Sicilia, del Consorzio del Brunello di Montalcino e di moltissimi tra i più importanti produttori di vini, oli e prodotti del made in Italy alimentare. «Vinitaly è consapevole della sua leadership mondiale e della responsabilità che ciò comporta nei confronti del sistema agroalimentare, rendendosi disponibile quale strumento privilegiato per lo sviluppo commerciale e l’internazionalizzazione delle imprese, sui mercati consolidati ed emergenti. Uno strumento stabile di promozione, rappresentato sia dalla rassegna che ogni anno si svolge in primavera a Verona e ha superato le 40 edizioni, sia dalle tappe del Vinitaly World Tour che, come nel caso della Cina, hanno una storia e un know how decennale», evidenzia il Presidente di Veronafiere, Luigi Castelletti. Vinitaly Cibus China è diventata la manifestazione di riferimento per i buyer e i media asiatici e ben rappresenta per il mercato cinese, e non solo, la qualità, l’originalità e il momento privilegiato di comunicazione dei prodotti agroalimentari made in Italy. «La rassegna è riconosciuta quale sistema integrato di promozione e punto di riferimento da parte di Istituzioni, associazioni e federazioni di produttori e di altri autorevoli partner che hanno convogliato su essa risorse e know how per farne l’unico momento promozionale dell’intero sistema agroalimentare italiano», sottolinea Giovanni Mantovani, direttore generale di Veroanfiere. Nel 2006, con oltre 6 mila visitatori professionali presenti Vinitaly Cibus China è stata infatti la rassegna fieristica più importante di tutto il continente asiatico interamente dedicata al food&wine italiano. Un successo che ha rappresentato un ottimo viatico per l’export agroalimentare italiano nel Paese che ha fatto registrare nel 2007 un autentico boom delle importazioni aprendo proprio in questi giorni anche alle importazioni di prosciutti crudi. «Per tutti i settori produttivi del Made in Italy, la Cina costituisce un mercato di grandi potenzialità – ha ricordato il Presidente dell’ICE, Umberto Vattani – e non fanno eccezione il settore agroalimentare e quello del vino. In particolare per quanto riguarda i prodotti vinicoli, il consumo pro-capite annuo cinese, sebbene, ancora modesto, nelle grandi metropoli e nelle zone più ricche della fascia costiera e’ in forte ascesa. Le nostre esportazioni vinicole – ha ricordato ancora Vattani – hanno registrato infatti nel 2006 un incremento superiore al 150% e il nostro export, pur essendo il nostro Paese il quinto esportatore dopo Francia, Australia, Cile e Spagna ha registrato lo scorso anno il tasso di incremento più elevato». Per il settore agroalimentare in generale, nonostante l’Italia non sia ai primi posti per le esportazioni, su cui incide molto il comparto delle commodities agricole, esistono alcuni nostri prodotti tipici che occupano posizioni di vertice: con una quota del 39% l’olio d’oliva, del 37% la cioccolata e del 22% la pasta alimentare. «Un importante punto di forza per la diffusione dei prodotti alimentari italiani – ha sottolineato infine Vattani – è rappresentato dalla capillare presenza della nostra ristorazione all’estero. In Cina i ristoranti italiani sono circa 200 e il loro tasso di crescita è elevatissimo: la ristorazione diventerà, quindi, prossimamente, un potente canale di vendita e di promozione dell’enogastronomia in aggiunta ovviamente al turismo, anch’esso in forte crescita». Vinitaly Cibus China voleva essere anche motore di promozione di una cultura gastronomica italiana che comincia a prendere piede anche nel più grande mercato alimentare del pianeta e che affascina larghi strati della popolazione. «L’intento è quello di creare – come spiega il presidente di Fiere di Parma Franco Boni – un sistema integrato per la promozione all’estero della cultura e del business del Made in Italy alimentare in quello che, se le proiezioni verranno confermate, entro il 2010 diventerà il primo mercato di consumo del mondo. «La collaborazione con Veronafiere – continua Boni – intende inoltre evitare un’inutile proliferazione di eventi fieristici e di promozione del Made in Italy agroalimentare, proprio come indicatoci l’anno scorso qui a Shanghai dal Ministro Paolo De Castro durante il taglio del nastro della prima edizione di Vinitaly Cibus China». L’edizione 2007 vedeva anche alcuni momenti degustativi speciali, dedicati in particolare ad un pubblico di trendsetter, organizzati in collaborazione con ICE e il contributo di partner editoriali cinesi come “Cigar ambassador” e “The Bund”. “Cigar Ambassador” è il primo bimestrale in Cina dedicato ai sigari, ai vini e la vita di lusso ed è indirizzato ad un pubblico con elevata capacità di acquisto: 35.000 le copie vendute e 40 la pagine dedicate A Vinitaly Cibus China, in particolare ai vini italiani. “The Bund” nasce nel 2000 ed è oggi uno dei più popolari settimanali di Shanghai e della Cina orientale essendo distribuita anche a Beijing e Canton. Conta 80 pagine in cui vengono trattate news, cultura e life style, con diversi contributi dall’estero e con una sguardo attento al dine&wine.