Rassegna stampa

Fiere di Parma a tutta velocità sulla via della privatizzazione

La Fiera di Parma accelera sulla strada della privatizzazione.
Accanto a Comune e Provincia – fino a poco tempo fa alla pari in Fiere di Parma Spa – nel capitale della società per azioni che la gestisce è entrata la Sep (Società economica parmense) costituita da associazioni economiche e dalle banche cittadine, la cui maggioranza è nelle mani dell’Upi, l’Unione parmense degli industriali. Alla Sep è andata una quota del 10% messa complessivamente in vendita, in egual misura, da Comune e Provincia. Ma non è tutto. Nella spa della Fiera è stata incorporata la Sif, società la cui maggioranza del capitale azionario appartiene al Comune (oltre il 50%). Il resto è diviso tra Provincia, Camera di commercio, Upi, banche e altri privati.
Per completare il quadro, mancano alcuni aggiustamenti da mettere a punto entro la fine dell’anno. In particolare, è prevista la cessione di altre quote di proprietà del Comune a privati per giungere a un riallineamento tra Comune stesso e Provincia, che dovrebbero arrivare a detenere circa il 37% a testa del capitale. E, come è ovvio, saranno necessari un rinnovo del Cda e del presidente.
“I nuovi ingressi – dice Tommaso Altieri, direttore generale di Fiere di Parma Spa – sono una risorsa in più per aiutarci nella naturale evoluzione che ci è richiesta sia dalla normativa che dal mercato”. C’è attesa, dunque, per il futuro della società che gestisce una Fiera da 30 milioni di ricavi attesi per il 2004, +16% rispetto al 2002 (il confronto biennale è motivato dal fatto che molte manifestazioni fieristiche si svolgono una volta ogni due anni). Una fiera che è anche tra le prime 15 in Europa come offerta espositiva: oltre 100mila metri quadrati nell’attuale quartiere, in funzione dal 1985, anno in cui fu abbandonata l’allora sede, operativa dal 1939. Quello era un quartiere nato per sviluppare una mostra di conserve vegetali. E, in qualche modo, la peculiarità negli anni è rimasta, visto che gli appuntamenti di rilievo della Fiera di Parma sono legati al mondo dell’alimentazione: Cibus e Cibus Tec. Il primo quest’anno ha avuto oltre 96mila visitatori con 2.401 espositori. Per quanto concerne Cibus Tec – rassegna dei macchinari per l’alimentazione – i visitatori nel 2003 (la manifestazione si svolge negli anni dispari) sono stati 31mila con 1.016 espositori.
L’altra offerta forte riguarda il mondo dell’antiquariato, con le due edizioni annuali di “Mercanteinfiera” che si uniscono ad altri quattro eventi di settore. Il tutto nell’offerta complessiva della Fiera: 24 manifestazioni annuali. “Il prossimo anno – aggiunge Altieri – daremo il via ad altre due manifestazioni. Si tratta di “Country life”, sullo stile di vita country e di una fiera professionale sulla meccanica dolciaria. E due nuovi appuntamenti non sono roba da poco, vista l’attuale saturazione del mercato”.

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