Rassegna stampa

Fiere delle Marche cresce e studia alleanze fuori regione

«Sarà un bilancio di transizione, ma si chiuderà meglio del previsto». Mario Formica, da fine aprile alla guida della nuova Spa Fiere delle Marche, continua a mostrare una buona dose di ottimismo, nonostante il distacco con cui la parte non pesarese dell’economia regionale guarda al suo Piano industriale 2012-2016. «Chiuderemo con un aumento dei ricavi di oltre il 30%, rispetto al bilancio degli anni senza il salone del mobile – anticipa il presidente – e perdite molto ridotte, se confrontate con il milione e mezzo del 2010, nell’ordine dei due-trecentomila euro. In un momento economico come questo, portare a casa risultati del genere è già molto positivo. E avvalora il pareggio dei conti previsto nel 2012. Stiamo lavorando a nuove iniziative e c’è un gran fermento di contatti con gli expo delle regioni limitrofe».
Formica non si sbottona troppo, ma oltre a ricordare che Bari ha da poco pubblicato il bando per lo scorporo e la privatizzazione delle sue attività fieristiche, rimarca la vocazione della Spa pesarese (di cui ha in mano il 47%) «a fare sistema in un ambito fieristico interregionale, essendo baricentrica nel Centro-Sud Italia. Abbiamo avuto già diversi contatti in Abruzzo che ci hanno proposto di organizzare lì piccole manifestazioni», sempre giocando sui punti fermi del progetto industriale, ovvero format economici e commerciali convenienti, con costi accessibili e competitivi delle infrastrutture e alle spalle una società snella, 25 addetti al massimo (oggi i dipendenti sono dieci) quando sarà a regime, ossia acquisiti marchi e asset ex Erf.
Un passaggio di consegne, quello tra lo sciolto Ente regionale fieristico e la Spa di Formica, formalmente già definito e da chiudersi in settembre, ma di fatto ancora nebuloso. «Dobbiamo stabilire modalità e controvalore della cessione dei marchi, ma confido che l’iter si completerà entro una quindicina di giorni», rassicura l’assessore regionale al Commercio e fiere, Antonio Canzian, senza parlare di cifre ma anticipando che il corrispettivo non sarà liquidato alla Regione ma resterà dentro Fiere delle Marche come quota di partecipazione «simbolica» di Palazzo Raffaello nella compagine sociale.
Un segnale non scontato di fronte agli inesauribili campanilismi locali. Perché non solo è rimasta aperta la questione sulla futura proprietà della sede ex Erf di Civitanova Marche (sul possibile passaggio al Comune, il sindaco si confronterà a giorni con Canzian), ma perché slitta ancora la riconsegna della sede fieristica anconetana (che è in concessione) all’Autorità portuale, prevista a fine anno. Tanto che il sindaco di Ancona, Fiorello Gramillano, dà per certo che per il 2012 resteranno nel vecchio e piccolo quartiere al porto sia la Fiera internazionale canina di febbraio sia quella della pesca di maggio. «Nessun campanilismo – ribatte il sindaco –. Per l’esposizione canina abbiamo semplicemente soddisfatto la richiesta di spazi qui del nostro gruppo cinofilo, che organizza l’evento. Alla Fiera della pesca 2012 stiamo già lavorando con Provincia e Camera di commercio di Ancona, con l’idea nel 2013 di poter realizzare un salone della pesca e della nautica con lo stesso logo ma in modo diverso, utilizzando gli spazi della piccola cantieristica, nell’attuale zona fiera, e del porticciolo turistico».
Un’idea che confligge con il previsto passaggio di consegne dall’Erf a Fiere delle Marche. Intanto lo staff di Formica, sfumato il progetto di una fiera canina più in grande e con un programma arricchito nei 36mila mq di Pesaro, e sulla scia dell’ottima riuscita del Salone del veicolo industriale di fine ottobre scorso, ha messo in calendario una quindicina di eventi a Campanara per il 2012, assicurando che manterrà e valorizzerà le altre fiere sul territorio, dallo Smac a Civitanova alla Fiera della pesca ad Ancona (pensandola però all’interno di tensostrutture nella spianata del porto). A Pesaro debutterà il prossimo 10 febbraio Futura Energy, sulle energie rinnovabili, «mentre, a giugno, lanceremo Domoclassica, salone dedicato al mobile classico made in Italy e al complemento d’arredo senza tempo, un segmento finora poco valorizzato.Negli anni dispari, senza il Cosmit a Milano ma seguendo quel modello, organizzeremo il Salone del mobile internazionale con speciale cucina, in sintonia con le richieste dei mobilieri locali», spiega Formica, sfoderando grande sicurezza, grazie agli «ottimi e costanti rapporti con imprenditori e rappresentanti camerali», preziosi argini a «campanilismi duri a morire».
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