
FIERE/ COFFERATI: AGGREGAZIONE BOLOGNA CON RIMINI E’ PRIORITA’
Bologna, 21 nov. (Apcom) – L’aggregazione delle fiere di Bologna e Rimini deve essere una priorità, anzi rispetto alla tabella di marcia si è già in ritardo. Ne è convinto il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati (che assieme agli altri soci pubblici detiene il 43 per cento delle quote di BolognaFiere Spa), che sollecita il presidente e l’amministratore delegato, Luca Cordero di Montezemolo e Michele Porcelli. Ieri Comune, Provincia e Regione Emilia-Romagna hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per far entrare la Regione tra gli azionisti pubblici (Comune e Provincia cedono rispettivamente il 2,5 per cento delle proprie azioni) e per blindare di fatto il distretto fieristico bolognese, dicendosi contrari all’ipotesi di scorporo che prevede la cessione degli immobili di proprietà dell’ente cui rimarrebbe così soltanto la gestione delle manifestazioni, come ha avanzato una parte degli imprenditori che fanno parte dell’assemblea dei soci. Cofferati è cauto: “I soci privati non hanno chiesto nessun incontro con la parte pubblica – dice da Palazzo d’Accursio – I pubblici invece hanno chiesto un incontro con il presidente e l’amministratore delegato della fiera: spero che ci si incontri in fretta per discutere del futuro della fiera stessa”. Per Cofferati la priorità per il futuro del sistema fieristico emiliano-romagnolo è una sola: l’aggregazione di Bologna con Rimini, così come si discute da tempo. “Si deve fare in tempi rapidi un accordo con Rimini – spiega – che darebbe non solo un respiro strategico a Bologna, ma potrebbe assicurare robusti risparmi e occasioni di crescita” alla fiera. “Questa è la mia opinione da tempo – insiste il primo cittadino -. Adesso è confermata anche dagli esiti del lavoro fatto fare dalla Fiera stessa a un advisor” per studiare i vantaggi di una eventuale aggregazione con il distretto riminese. Questo, continua il primo cittadino “è la prima cosa da fare: un accordo di integrazione e successiva fusione. Quando l’incontro chiesto al presidente e all’ad si farà, andrò a dire proprio questo. Occorre rompere gli indugi sulla base delle indicazioni arrivate dall’advisor. Siamo già in grave ritardo”. Cofferati tranquilizza i privati che temono un aumento della quota del pubblico nell’assemblea dei soci. “L’assetto societario – dice – non cambia. Non c’è nessuna ipotesi di pubblicizzazione della fiera. Penso che l’incremento del pubblico non avrebbe nessuna ragione”.