
Fiere a caccia di organizzazione
Quattro nuclei espositivi nell’arco di cento chilometri, spazi eccessi e enti in debito di ossigeno finanziario. Il quadro del comparto fieristico del Veneto è complesso e preoccupa l’intero sistema economico.
Occorre fare sistema, ed invece i due maggiori enti, Verona e Padova, lavorano per conto proprio mirando a creare il super-polo (il terzo in Italia per dimensione) in Laguna ciascuno a modo suo.
Padova acquisendo grandi esposizioni come il Motorshow o la Smau, mentre Verona è favorevole ad una piattaforma veneziana per eventi di alto livello, ma non ad un altro polo espositivo. «Le fiere venete – sostiene l’amministratore delegato di PadovaFiere, Andrea Olivi – hanno una grande opportunità se sapranno raccogliere le loro forze su un progetto di portata internazionale. Un progetto che necessariamente si interseca con la più straordinaria opportunità del nostro territorio: la grande capacità evocativa di Venezia. Ma bisogna muoversi subito».
In mezzo tra i due big del sistema fieristico veneto c’è Vicenza, che punta a specializzarsi come la fiera del comparto lusso e che non disdegna possibili alleanza con Verona nel quadro del Polo fieristico del Veneto.
Diversa la situazione in Friuli Venezia Giulia dove da un anno è partito il network fieristico regionale UnionFiereFVG con un calendario, ragionato, di 40 eventi che si svolgeranno tra Poredenone, Gorizia e Trieste.
Prossimo obiettivo realizzare una rete di servizi e logistica unica al servizio del sistema economico e produttivo regionale.
Paolini u pagina 3