Rassegna stampa

FieraVerona approva lo statuto della Spa

MILANO *c Entro giugno la Spa Fiera di Verona potrebbe essere realtà. Dopo anni di commissariamento e a meno di un anno dalla nomina a nuovo presidente di Luigi Castelletti, il Consiglio di amministrazione dell’ente fieristico scaligero ha approvato lo statuto per la sua trasformazione giuridica in società per azioni. Il passo successivo potrebbe essere appunto la quotazione in Borsa.

Ma sull’ipotesi di Piazza Affari il presidente Castelletti si fa prudente. «Andare in Borsa – dice – è una valutazione e decisione che compete ai soci; di sicuro ci sarà molta attenzione sull’argomento. La nostra priorità è invece di gestire al meglio la struttura e farla crescere, migliorando le manifestazioni che già facciamo, ideandone delle nuove e qualificando sempre più servizi offerti».

Progetti che dopo l’approvazione, prima di Natale, del nuovo piano industriale quinquennale 2004-2008 da 85 milioni di euro, ha contribuito a dare nuova linfa ed energia al network veronese. Che con Castelletti e con il coordinamento del direttore generale Giovanni Mantovani ha già provveduto a trasformare il vecchio modello organizzativo verticalizzato in una struttura impostata su base orizzontale, con la creazione di unità di business tra loro autonome. Sicchè «ora la struttura – spiega il presidente – opera con una logica diunità produttive e non più per funzione».
Tutto questo ha comportato l’identificazione di macro-aree (agroalimentare, tecnologie alimentari, edilizia e costruzioni, mobile-arredo) all’interno delle qualisono concepite e vi operano le rassegne fieristiche omogenee per settori di riferimento.
Accanto a queste quattro grandi aree operative ce n’è una quinta che, pur facendo parte merceologicamente del comparto alimentare, ha una sua autonoma espressione. Si tratta del VinItaly, il salone internazionale dedicato al vino capace di calamitare migliaia di espositori e centinaia di migliaia di visitatori provenienti da ogni parte del mondo.

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