Rassegna stampa

FIERA UNICA, L’UNIONE TECHNOFOLIES INTERSCHAU RIACCENDE DIBATTITO

Un’unica fiera, Technofolies/Interschau, nata dall’accordo raggiunto fra Fiera di Genova SpA, in partnership con l’ente fieristico tedesco Messe Stuttgart. Accordo che prevede che la fiera dedicata agli spettacoli viaggianti si tenga, alternativamente con cadenza annuale, a Genova e a Stoccarda: “Questa collaborazione – spiega Maurizio Crisanti, dell’Anesv – permette ai gestori e ai costruttori di avere uno spazio sul mercato europeo di contenere i costi, cosa non di poco conto visto che il settore sta vivendo un periodo di crisi a causa delle difficoltà ben note, dall’imposizione fiscale all’arrivo dell’euro”. Ma l’asse italo-tedesco che si è realizzato fra le due principali fiere dedicate all’industria del divertimento, è un modello che può essere ricopiato anche in Italia e con riferimento al settore dell’automatico? Il dibattito sulla ‘fiera unica’, rispetto ai tre eventi che ogni anno si organizzano in Italia, non è nuovo, ma l’accordo raggiunto tra Technofolies e Interschau non pare aver spostato di molto l’asse delle opinioni. “L’idea di unire Enada Rimini ad Enada Roma per fare un evento unico è impensabile, programmi e finalità sono totalmente diversi”, afferma Paolo Dalla Pria, presidente Sapar. “Enada Roma è nata trentacinque anni fa, al Palazzo dei Congressi, allo scopo di far vedere al mondo chi eravamo, in un periodo in cui erano vietate persino le vincite al flipper. Allora c’erano soltanto una trentina di stand, nel corso degli anni la fiera è cresciuta, ma la sua finalità istituzionale è rimasta immutata”. Tutt’altri scopi, invece, hanno portato alla nascita di Enada Rimini, evento primaverile: “Periodo che coincide con l’apertura della sale da gioco che si trovano nelle località marine – prosegue Dalla Pria – dunque, c’era l’esigenza di una fiera che facesse vedere i nuovi prodotti, e non mi riferisco solo alle slot”. “L’idea di una fiera unica nel settore degli spettacoli viaggianti è buona – considera Mauro Crivellente, presidente della società organizzatrice del ProGameShow bolognese, Fair Play – ma per quanto riguarda la sua applicazione all’intrattenimento automatico ci sono delle differenze sostanziali che portano ad escludere tale possibilità. Le attrezzature dei parchi di divertimento e degli spettacoli viaggianti non sono soggette a differenti normative tra Paese e Paese, e quindi è più semplice che vengano messe in mostra di fronte a una clientela internazionale. Poi è evidente che l’esistenza di più eventi in Italia relativi al settore dell’automatico costringe i produttori a fare delle scelte di marketing e di promozione”. L’ipotesi della fiera unica, a giudizio di Crivellente, si allontana anche per motivi ‘geografici’: “Qualsiasi località fosse scelta scontenterebbe chi si trova dall’altro capo dell’Italia. Certo, se ci fosse una convergenza sarebbe più facile ottimizzare l’offerta e i costi”. Alla concorrenza ‘fisica’ che tre eventi nell’arco dell’anno possono farsi, c’è da aggiungere quella ‘virtuale’, rappresentata dalle sempre maggiori possibilità di transazioni e accordi via internet. Su questo, però, Dalla Pria e Crivellente hanno opinioni comuni: “Internet non riuscirà a far morire le fiere, perché il contatto umano resterà sempre importante”, afferma il presidente Sapar. “La crescita della tecnologia incide su tutti i livelli, ma trovo difficile che riuscirà a condizionare il modo attuale di fare fiera”, concorda il presidente di Fair Play.

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