
Fiera, un milione da Bortolazzi
La Fiera apre la stagione 2005 con Vivi la casa, ma è sui fronti esterni che si sta giocando la vera battaglia del nuovo anno per fronteggiare la concorrenza e garantirsi un futuro e uno sviluppo costante. Per questo la Camera di commercio ha lanciato un messaggio chiaro ieri con il presidente Fabio Bortolazzi: un milione di euro sono a disposizione dell’ente guidato da Luigi Castelletti come leva finanziaria per mettere in piedi nuove manifestazioni o per acquistarle. E su questi due punti c’è solo l’imbarazzo della scelta. Sono infatti almeno tre i fronti aperti per quest’anno. LA MARCIA SU PADOVA. Il primo, il più immediato, riguarda il possibile ingresso in Padovafiere. Verona assieme a Vicenza ha presentato un’offerta molto precisa, competitiva rispetto a quella del colosso francese. Per rafforzarla potrebbe far parte della cordata la Regione Veneto in modo più pesante del previsto, ipoteis maturata dopo un vertice che si sarebbe tenuto l’altra sera in laguna proprio per studiare la partecipazione della Regione al potenziamento del sistema fieristico veneto. Inoltre la Regione avrebbe tutto l’interesse a promuovere le proprie produzioni agroalimentari in vista di Agrifood. «Noi vogliamo capire», ha detto Castelletti, «perché secondo Padovafiere la nostra offerta sarebbe meno competitiva rispetto a quella francese; non vogliamo venire a sapere queste cose dai giornali: ci piacerebbe avere rapporti diretti e veri. E avere anche indicazioni precise sulle date di scadenza della gara, per non avere sorprese. Noi puntiamo in modo forte sulla creazione del sistema fieristico veneto come unico strumento per reggere la concorrenza degli altri distretti». IL PRESSING DI MILANO. Il secondo fronte, sempre aperto, è quello milanese. L’ad di Milanofiere, Ferrari, ieri sul Sole 24 Ore ha accusato le regioni Piemonte e Veneto di sabotare le manifestaizoni, comprese quelle del vino. Dal quartier generale di Veronafiere la replica è secca: «Vogliono scaricare su di noi la causa del loro insuccesso di MiWine rispetto al Vinitaly». Di più: dopo che Ferruccio Macola, presidente di Padovafiere ha portato Transpotech proprio a Milano togliendolo a Verona, Veronafiere sta preparando una contromossa: «Reagiremo nel settore auto dopo questa straordinaria performance di Macola che ha dimostrato di credere di più nel sistema milanese che in quello veneto. Stiamo preparando qualcosa anche noi». E se nascesse un secondo Transpotech? Qualcosa si sta muovendo e coincide con la decisione della Camera di commercio di stanziare un milione di euro per gli investimenti della Fiera finalizzati alla nascita o all’acquisizione di nuove rassegne fieristiche. IL POLO FINANZIARIO. Terzo fronte, quello urbanistico. Entro il 15 marzo il Consiglio comunale deve approvare, altrimenti andrà tutto a monte, l’accordo con la Fondazione Cariverona per far nascere il Polo finanziario di fronte alla Fiera. Secondo Camera di commercio e Assindustria questa localizzazione penalizzerebbe un futuro sviluppo del quartiere fieristico. E il presidente Castelletti che cosa ne pensa? «Noi abbiamo approvato, con tutti i soci, un piano di espansione che prevede di destinare a spazi espositivi tutte le aree del quadrilatero fieristico compreso tra via Roveggia e viale del Lavoro. Abbiamo già spianato l’ex area Enel e stiamo trattando l’acquisizione di altre aree all’interno di questo perimetro». «Per quanto riguarda parcheggi e viabilità invece», aggiunge Castelletti, «si tratta di soluzioni da ricercare fuori dal quartiere con una risposta organica e complessiva. Condivido l’idea del Comune di dare priorità al aprcheggio scambiatore di Verona sud che conterrà dai 6 ai 7 mila posti, con mobilità dedicata per la Fiera. Se poi di fronte averemo zone riqualificate e parcheggi, va benissimo. Cercheremo di studiare le soluzioni progettuali con i proprietari dell’area, la Fondazione, per quanto concerne i parcheggi». Castelletti ha poi mandato un messaggio a Palazzo Barbieri: «Il sistema Verona non deve incorrere però in un errore: prima si fanno le opere primarie e secondarie, compresa la viabilità, poi si procede con le lottizzazioni e le costruzioni; mi auguro che non si faccia il contrario perché altrimenti vivibilità e accessibilità saranno ancora più penalizzate». BORTOLAZZI. Per il presidente della Camera di commercio, «basta prendere l’elicottero e dare uno sguardo dall’alto per individuare molti altri posti adatti per il Polo finanziario, anche a Verona sud. Come Camera riteniamo la Fiera un motore fondamentale dell’economia veronese, ma proprio perché è forte tutte le nostre manifestazioni sono sotto attacco. Per questo mettiamo a disposizione un milione di euro, che possono essere molti di più, per nuovi investimenti. È un piacere investire per la Fiera, che produce utili, piuttosto che in altri enti che ci stanno dissanguando (riferimento alla Fondazione lirica-ndr). Non è soltanto con nuove manifestazioni, però, che si difende il sistema fieristico veneto, ma anche evitando l’ingresso di competitor stranieri, come i francesi».