Rassegna stampa

Fiera, si ricambia il cda Evitato il commissariamento Maggioranza a due enti su tre

Non ci sarà il commissario. Spunta l’accordo sulla gestione della Fiera di Vicenza, anche se di fatto è un altro terremoto quello che vivranno nel giro di poche settimane i vertici di via dell’Oreficeria. La svolta è stata annunciata da un comunicato congiunto emesso ieri da Comune, Provincia e Camera di commercio, ed è stata attuata da una lettera inviata al presidente Antonio Tonellotto e firmata rispettivamente dal sindaco Enrico Hüllweck e ai presidenti Manuela Dal Lago e Dino Menarin. Una lettera che fissa già una data: il 3 marzo sarà cambiato lo statuto della Fiera. Cosa hanno concordato i tre enti? Che c’è la «necessità di giungere a un riequilibrio nella composizione del consiglio di amministrazione», come dice la lettera. Come? «Eliminando l’anomalia per cui gli enti pubblici sono sottorappresentati rispetto alle categorie economiche», come dice testualmente il comunicato diffuso da tutti e tre gli enti insieme. Perché la decisione di rinviare sine die la trasformazione dell’Ente Fiera in una Spa o in una Fondazione era stata votata, come noto, dalla maggioranza del cda attuale (categorie economiche più ente camerale) nonostante il dissenso dei rappresentanti di Comune e Provincia, che avevano deciso di non partecipare al voto. Il ‘fatto grave’ che si era creato aveva spinto Dal Lago e Hüllweck a intraprendere la strada del commissariamento della Fiera, ma ora è arrivato questo accordo per «assicurare la piena funzionalità dell’ente fieristico, garantendo serenità all’intera struttura», come dice ancora il comunicato diffuso ieri. «Attenetevi al comunicato»: rifiuta ogni commento la presidente Dal Lago, mentre dai fax spuntano le righe concordate tra i tre enti: «I tre soci pubblici esprimono la convinzione di dover garantire funzionalità all’ente fieristico, ma è anche chiara l’intenzione di rilanciare l’obiettivo dell’unità di intenti tra parte pubblica e categorie economiche, come nella tradizione e storia della struttura fieristica vicentina. Così, nell’attesa di definire quale sarà il futuro assetto della Fiera e la composizione proprietaria, e senza pronunciarsi su ciò, gli enti fondatori propongono una modifica statutaria che riequilibri la composizione del Consiglio di amministrazione eliminando l’anomalia per cui gli enti pubblici sono sottorappresentati rispetto alle categorie economiche». Cosa avverrà ora? Secondo indiscrezioni, il 3 marzo il cda sarà chiamato a votare una modifica dello Statuto che fissa a 31 il numero dei consiglieri di amministrazione: i tre capi degli enti fondatori, sette componenti nominati da ciascun ente, e un rappresentante ciascuno per Assindustria, Confcommercio e Assoartigiani che sono soci della Fiera fin dalla sua costituzione. Gli altri soci (Apindustria, Coldiretti, Cna, Confagricoltura) esprimeranno gli altri 4 consiglieri. «È evidente – commenta il sindaco Hüllweck – che la maggioranza di 16 consiglieri è garantita anche solo dai rappresentanti di due enti pubblici su tre. È un risultato importante, e quindi abbiamo firmato questo documento». Il presidente della Fiera peraltro deve essere scelto tra i consiglieri nominati dai tre enti pubblici o tra i loro capi, e a quanto si sa dovrà essere eletto da una maggioranza qualificata, il che significa che ci dovrà essere un accordo largo. E la trasformazione della Fiera? «Resta sullo sfondo, sì. Ma ora tutto torna più tranquillo: bisogna veder cosa succede se viene abrogata la legge nazionale e altri fattori. Se sono contento? Sì, perché – risponde Hüllweck – ho sempre cercato di battere la strada della mediazione per far entrare le categorie economiche in giunta e per scongiurare al massimo il ricorso a un provvedimento traumatico: il risultato di oggi mi riempie di gioia». Una volta votato il cambio di statuto sarà operativo quasi subito. Il che significa che nel giro di qualche settimana l’attuale cda della Fiera sarà sciolto e ne verrà nominato uno nuovo, con i nuovi equilibri concordati tra i tre enti. Si riparte da capo.

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