
Fiera, riunione decisiva
FORLI’ – Riunione importante, quella di oggi, per il futuro della Fiera di Forlì. I quattro soci prevalenti: Comune, Camera di Commercio, Fondazione e Cassa dei Risparmi, Provincia di Forlì-Cesena s’incontrano prima del fatidico lunedì 8 novembre dove, salvo, cambiamenti dell’ultima ora si dovrebbe procedere alla nomina del nuovo vertice della struttura fieristica forlivese. Tutti abbottonati fino al mento e con il colletto rigido, anche se sul tappeto, forte soprattutto della Camera di commercio (e di alcuni alleati interni alle categorie produttive) c’è la candidatura del vicepresidente Bruno Greppi (che ha condiviso un lungo percorso della gestione di questi ultimi anni con il presidente Stelio De Carolis) e per ora nessuna altra, anche se un’ipotesi alternativa è venuta proprio dalla fertile e mai doma fantasia amministrativa del presidente dimissionario.”Non entro nel merito dei calcoli che amministrazioni e istituti faranno – precisa De Carolis – ma posso dire che esiste una soluzione, drastica quanto si voglia, ma capace di fare ripartire la Fiera senza grandi oneri se non quelli derivanti dalla capacità d’impresa”.Nel merito la proposta De Carolis ipotizza che si “vada alla nomina di un amministratore unico, senza compenso, senza un consiglio di amministrazione, senza un direttore manager comunque costoso, in grado di traghettare la gestione, con l’opportuna valorizzazione del personale esistente, fino alla naturale scadenza del mandato nel maggio 2006”.Sembra chiaro che questo tipo di proposta torni ad essere funzionale al presidente dimissionario. Fra i nuovi interlocutori c’è anche la Provincia di Forlì-Cesena. Come negare che la neopresidenza ambisca un ruolo più incisivo? Resta il fatto che il Comune di Forlì quello che ha la voce istituzionale di prima grandezza per la risoluzione dei problemi della Fiera. L’ipotesi su sette componenti del Consiglio d’amministrazione, finora è quella che ha goduto di maggiore popolarità nell’ambito delle scelte dell’Amministrazione comunale. E’ presto anche definire un assetto dirigente. Da Giorgio Guardigli, in poi, non c’è stata una vera e propria dirigenza, se non un periodo di gestione nel quale si è espressa la professionalità (ma condivisa con l’incarico di direttore dell’Ascom cesenate) di Carlo Battistini.Un pensiero strategico attraversa, dunque, la prospettiva della Fiera di Forlì, tra i forti complessi di Rimini e di Bologna e l’assenza di un raccordo, operativo e sinergico, con Cesena e Faenza. Nodi che dovranno essere sciolti al di là di ogni provincialismo.