Rassegna stampa

Fiera, rimandata l’alleanza con Rimini

Bisognerà aspettare la fine dell’estate per sapere se l’ipotesi di alleanza tra le fiere di Bologna e Rimini sarà destinata a restare nei sogni di qualche amministratore o si tramuterà in un piano concreto. E, con qualche polemica, anche il dibattito sul rinnovo della governance pare destinato a trascinarsi immediatamente a ridosso del rinnovo dei patti parasociali, previsto per ottobre. ALLEANZA RINVIATA Ieri i soci dell’expo bolognese e il presidente Luca Cordero di Montezemolo si sono augurati buone vacanze approvando il bilancio 2006, ma senza discutere la prospettiva di unire le forze con i cugini romagnoli e dare vita ad una partnership in grado di irrobustire entrambe le fiere. Una proposta caldeggiata in primis dalla Regione (prossima ad entrare a sua volta nell’azionariato), ma gradita anche a Provincia e Comune, con il sindaco Sergio Cofferati che aveva risposto alle avances primaverili delle ente fiera milanese indicando come prima, logica prosecuzione di via Michelino la strada che porta in Romagna. Ieri mattina l’amministratore delegato della Fiera Michele Porcelli e lo stesso Cofferati si sono incontrati a Palazzo D’Accursio, e non è da escludere che abbiano affrontato lo scenario di una possibile alleanza con Rimini. Ma di questo, all’assemblea dei soci che si è svolta nel pomeriggio al padiglione 36 dell’expò, non si è discusso: «Lo studio sarà pronto per l’estate – hanno detto entrambi – se ne parlerà in autunno». Un rallentamento dovuto forse alla necessità di maggiori approfondimenti, se è vero che da mesi si parla dell’ipotesi e che inizialmente il dossier degli advisor doveva essere pronto entro giugno. OK AL BILANCIO Ieri l’unico argomento della breve riunione è stato il consuntivo dell’anno passato. «In un mestiere così difficile e concorrenziale, approvare un bilancio come il nostro è un fatto positivo: dobbiamo essere soddisfatti », ha detto Montezemolo, lasciando a Porcelli l’elenco dei numeri già più volte illustrati sull’andamento della spa. I quasi 120 milioni di euro di fatturato, con utili per 1,6, gli investimenti a 25 milioni. «Un esercizio in controtendenza rispetto a come stanno andando gli altri competitori, con risultati superiori alle previsioni », ha commentato Porcelli. PATTI IN SCADENZA Ma c’è un’altra scadenza che incombe sui padiglioni di piazza costituzione: il rinnovo dei patti che vincolano gli azionisti. Un tema che se ne porta dietro almeno altri due: la riorganizzazione della governance e gli eventuali passaggi di quote, con le cooperative (Unipol e Camst) pronte a comprare; e l’auspicato ingresso di investitori nuovi nella compagine azionaria, primi fra tutti i francesi di GL Events, recenti acquirenti della Promotor di Alfredo Cazzola, assente ieri. Sul piatto da almeno un anno, lo scioglimento anticipato dei patti andrà invece alla naturale scadenza autunnale, senza che nessuno si appresti a dare il via ai colloqui. L’AFFONDO DI MARINO La «latitanza » dei soci sul rinnovo dei patti è una prospettiva che non piace per nulla al vicepresidente della fiera, Luigi Marino. «Abbiamo poco tempo e bisogna decidersi. Ma non capisco se ci sia o meno la volontà – si è sfogato Marino -. È il momento di accorpare le quote, e lo si può fare anche senza vendere, ma se i soci non si trovano mai, andrà a finire che si arriverà all’ultimo momento e si deciderà di corsa ». Incontri all’orizzonte non ce ne sono, e l’ultima stoccata del numero uno di Confcooperative è per Unindustria, ormai primo azionista privato con il 13,5 per cento. «Ogni volta si attende che sistemino le loro vicende – ha chiosato Marino -, mi chiedo cosa succederà quando lo avranno fatto». Simone Sabattini IL DOSSIER Non è pronto lo studio sul patto coi romagnoli ALLA GUIDA DEL BOARD Il presidente dell’expo Luca di Montezemolo e l’ad Michele Porcelli L’ASSETTO A ottobre i nuovi accordi Il rebus dei privati

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