Rassegna stampa

Fiera, primo via libera al cambiamento

La commissione consiliare settima presieduta da Carla Padovani (Margherita) ha espresso parere favorevole a proseguire il percorso volto ad attribuire un nuovo assetto societario alla Fiera, assetto su cui sarà chiamato a deliberare il Consiglio comunale. Alla commissione erano presenti il presidente della Fiera Luigi Castelletti, il direttore generale Giovanni Mantovani e i membri del consiglio di amministrazione. La nuova ipotesi strutturale della Fiera, esaminata in più sedute dalla commissione e illustrata nei dettagli da Giovanni Broggiato dell’advisor Aletti Merchant, prevede la trasformazione e scissione dell’Ente Fiera in una società di gestione (OpCo) e in una società immobiliare (PropCo): entrambe parteciperanno al 50% a una NewCo che permetterà il controllo congiunto degli investimenti e una maggiore disciplina finanziaria. L’assessore alle Aziende partecipate Giancarlo Montagnoli ha ricordato che «scopo della separazione societaria tra proprietà degli immobili e gestione delle attività fieristiche, è quello di facilitare i processi di privatizzazione, attrarre nuovi investitori, creando così le premesse per una realtà fieristica in grado di competere a livello nazionale e internazionale». In riferimento al piano di riqualificazione della Fiera che, come ricordato dai dirigenti necessita di risorse per il 2006-2008 pari a 126 milioni di euro, l’assessore ha anche precisato i termini relativi alle quote di partecipazione del Comune, attualmente socio al 54% della Fiera. «Al Comune», ha affermato Montagnoli, «viene offerta la possibilità di rimanere socio di maggioranza nella società immobiliare e di partecipare o meno alla capitalizzazione della società di gestione, in cui è prevista la sterilizzazione della capacità di voto al 33%». Perplessità sull’operazione sono state manifestate da più consiglieri. «Servono più approfondimenti», per il capogruppo dei Verdi Giorgio Bertani, che ha proposto ulteriori incontri «soprattutto per capire le prospettive di sviluppo del quartiere fieristico». Per Marco Gruberio (Forza Italia) «mancano i dati per capire se con questa operazione il Comune perde di fatto il controllo sulla Fiera». Contrario alla proposta di trasformazione della Fiera il capogruppo di Rifondazione comunista Fiorenzo Fasoli, per il quale «viene proposto un processo di privatizzazione senza aver valutato altre soluzioni possibili e migliori, come una maggiore presenza all’interno dell’assemblea dei soci di Provincia e Regione». E ieri il nuovo assetto societario della Fiera è stato al centro della conferenza stampa dei consiglieri di An Massimo Mariotti e Federico Sboarina, che dicono: «Non è chiaro quale sarà il ruolo del Comune nella società gestionale della Fiera», ed esprimono dubbi sulla possibilità, espressa dall’amministrazione «di dismettere la sua partecipazione nella società di gestione, per cui è prevista la sterilizzazione della capacità di voto del Comune al 33%, rimanendo parte attiva nella società immobiliare». «Dal punto di vista tecnico può essere considerato un buon progetto», dicono Sboarina e Mariotti, «ma vanno vagliate con attenzione tutte le possibilità. Proponiamo l’acquisizione da parte della Provincia delle quote societarie dimesse dal Comune, per garantire la partecipazione gestionale del pubblico nella futura struttura fieristica».

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