
Fiera, «Positivo il nuovo assetto»
prossimo, 3 marzo, il consiglio di amministrazione della Fiera, per deliberare il cambio dello statuto dell’Ente. La convocazione è scattata dopo la seduta di giunta guidata dal presidente Antonio Tonellotto, che ha preso atto della richiesta presentata dai tre enti pubblici fondatori Comune, Provincia e Camera di commercio. Lo statuto prevederà di nominare un nuovo cda di 31 persone in cui i tre capi degli enti porteranno con loro sette consiglieri ciascuno. In sostanza, la maggioranza del cda – oggi in mano alle categorie economiche – potrà essere controllata da due enti pubblici su tre. Tra le categorie economiche, ad accettare di commentare quanto avvenuto, è il presidente della Confcommercio vicentina Sergio Rebecca (nella foto), che saluta positivamente l’aver scongiurato il commissariamento dell’Ente da parte di Provincia e Comune. «Doveva esserci un assetto funzionale dell’ente, tenuto conto che ci sono esigenze degli enti fondatori e che vanno evitate spaccature. La posizione assunta dai tre enti dà corso a una situazione che giudico positiva: si determina un assetto che tiene conto sia dei valori delle partecipazioni, sia del peso e della presenza delle categorie negli organi di governo. È la via prodroma di assetti futuri, perché il vero problema è capire come si muoverà la Fiera nel mercato. È imprescindibile la presenza delle categorie, ed è fondamentale il presidio pubblico a garanzia degli interessi pubblici ed economici del Vicentino». È positivo, come ha commentato l’on. Stefani, che il presidente sia scelto da una maggioranza qualificata? «L’importante – risponde Rebecca – è che ci sia un’armonia di intenti. Perché alla fine spetta al cda e alla giunta il governo della Fiera: il presidente non è l’amministratore delegato. È una figura importante ma è la Fiera come entità che deve avere la sua strategia. Quindi l’assetto deve essere condiviso: i passaggi nella definizione del consiglio e della giunta devono tener conto dell’armonia tra componenti». «Si è evitata una frattura che sarebbe stata un danno, tenuto conto che dall’anno scorso a oggi già ci siamo complicati la vita in Fiera. La vicenda di Padova la dice lunga: oggi c’è una concorrenza acerrima. L’assetto condiviso è il primo obiettivo, poi – conclude Rebecca – bisogna mettere a punto una nuova strategia: si possono stringere alleanze commerciali e cercare patti non solo in Italia. Ad Est hanno bisogno di avere know-how fieristico, ma chiedono anche di poter accedere al nostro mercato: è un’economia che cresce, ed intese con enti fieristici dell’Est europeo sarebbero estremamente importanti, non solo per la Fiera ma anche per l’imprenditoria vicentina. Guardi come è improvvisamente mutata la situazione in Ucraina, che è un mercato assolutamente interessante: sono occasioni da cogliere. In Fiera ci vuole equilibrio, armonia: le prospettive di sviluppo ci sono».