Rassegna stampa

Fiera, più spazio ai privati

L’assessore regionale alle Attività produttive, Duccio Campagnoli, auspica l’ingresso di nuovi imprenditori nel capitale sociale dell’expo e propone che le quote in mano ai soci pubblici – in caso di patto di sindacato con la Camera di commercio – scendano complessivamente dal 43% circa ad una «soglia di garanzia» del 33, comprese le quote che saranno della Regione. E i vertici della futura Unindustria, l’associazione che nascerà dalla fusione tra Assindustria e Api, si dicono pienamente d’accordo. «L’ingresso di nuovi soci privati è auspicabile», spiega il presidente di Assindustria Bologna, Gaetano Maccaferri. Che giudica indispensabile «portare a compimento il processo di privatizzazione» della Fiera iniziato nel 2003. «Da un lato – spiega il presidente – è necessario fare spazio a nuovi imprenditori, dall’altro occorre completare il processo di riduzione della partecipazione pubblica fino ad un terzo del capitale sociale, come previsto anche dalla normativa regionale», chiarendo però che «anche la Camera di Commercio è un socio pubblico» e che anche la sua quota (10,47%) va considerata «nella riduzione di capitale pubblico» proposta da Campagnoli. Sulla stessa linea Giordano Baietti, presidente dell’Api, che dice di essere «d’accordissimo» con l’assessore Campagnoli quando propone di far scendere le azioni pubbliche dal 43% al 33 e di aprire a nuovi soci privati. «Se vogliamo dare una spinta al sistema fieristico – spiega Baietti – servono imprenditori che si diano da fare». «La Fiera – aggiunge – ha bisogno di uscire dalla situazione di incertezza in cui versa, a cominciare dal suo consiglio di amministrazione, che dovrebbe essere un po’ più snello». Quanto alle modalità di ingresso dei nuovi soci imprenditori ventilate da Campagnoli (aumento di capitale sociale o cessione di una parte delle quote di proprietà delle associazioni di categoria), tra gli industriali c’è piena sintonia anche su questo fronte. Per Maccaferri sono possibili entrambe le strade, ma «ora è presto per prendere una decisione. Bisogna discuterne». Idem per Baietti, che spiega: «Abbiano associati ai quali la Fiera di Bologna interessa per esporre i propri prodotti e che ci chiedono di essere presenti e attivi» nell’expo. Stampa articolo

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