Rassegna stampa

Fiera Palermo, tocca ai privati

Palermo perde il suo unico spazio fieristico. Nei giorni scorsi la giunta della regione siciliana ha deliberato lo scioglimento per dissesto dell’Ente Fiera del Mediterraneo, dopo due anni di gravi difficoltà e oltre 18 milioni di debiti. Una decadenza che si è manifestata progressivamente negli ultimi tempi, periodo nel quale l’Ente si è trovato sempre in stato di commissariamento (l’attuale commissario è Gioacchino Mistretta) e con buchi di bilancio mai sanati, e che ha visto, tra l’altro, il pignoramento degli arredi e persino degli stipendi dei 34 lavoratori. Qualche tempo fa diverse cordate di imprenditori, tra queste un gruppo guidato dal presidente provinciale di Confindustria, Alessandro Albanese, e uno vicino al Palermo Convention Bureau, avevano tentato di proporre delle soluzioni, ma le proposte non sono andate a buon fine. «Da parte delle categorie produttive della città – spiega Albanese – c’è sempre l’interesse affinché questo luogo non venga perso ed evitare anche la chiusura dell’Ente».
L’assessore regionale alle Attività produttive, Marco Venturi, ha allargato le braccia: «Non avevamo scelta» e invoca come unica e ultima soluzione l’intervento dei privati, ripartendo dalla struttura e dai terreni che sono di proprietà del Comune. Amaro il commento di Roberto Helg, presidente della Camera di Commercio: «Registriamo il nuovo fallimento della politica tutta, sia palermitana che regionale – dice – solo così si può interpretare la decisione di mettere in liquidazione l’Ente Fiera del Mediterraneo». Helg sottolinea che con lo scioglimento si decreta «un’altra sconfitta per la città di Palermo e per gli sforzi che da un anno stiamo facendo con tutte le associazioni di categoria per salvare la Fiera. Avevamo detto che era indispensabile che la regione proponesse un bando internazionale al quale avrebbe certamente partecipato anche una cordata locale. Ma, per noi sarebbe andato bene anche se la gara se la fosse aggiudicata un investitore straniero, pur di non fare morire la Fiera e il centro congressi che avevamo ipotizzato».
Altro nodo da sciogliere è quello dei lavoratori, 34 in tutto, che da anni sono pagati per non fare nulla, ma che da giugno non ricevono più stipendio perché i fondi del bilancio dell’Ente destinati a questo scopo sono stati pignorati. In commissione bilancio all’Ars è fermo un ddl che prevede il trasferimento di questi lavoratori all’Arpa che ha un personale insufficiente: pare sia questa la strada che la regione vuole percorrere. «Bisogna garantire – afferma Marianna Flauto della Uil-Tucs Sicilia – i livelli occupazionali e il trattamento economico dei 34 dipendenti della Fiera. Attendiamo di essere convocati dall’assessore per definire le modalità di trasferimento dei dipendenti all’Arpa».
Non mancano sull’argomento le reciproche accuse politiche dai due schieramenti regionali: la senatrice del Pdl Simona Vicari accusa il governo regionale: «Per tre anni non ha mosso neanche un muscolo per rilanciare quello che è stato un fiore all’occhiello per l’economia siciliana». Il deputato regionale del Pd, Pino Apprendi, se la prende invece con l’amministrazione comunale: «La chiusura della Fiera del Mediterraneo altro non è che il calco dell’originale fallimento dell’amministrazione della città di Palermo da parte del centrodestra a guida del sindaco Diego Cammarata».
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