
Fiera nuova, la prima carta è l’area Ipab a Vicenza est
(p. e.) La costruzione della nuova Fiera di Vicenza da ieri ha ufficialmente quattro assi da calare sul tavolo, anche se è tutto da vedere se la partita arriverà davvero alla fine. E in ogni caso sarà una la carta da giocare prima delle altre l’area Ipab di Vicenza est. È questa la novità emersa ieri da un incontro in Comune tra l’assessore all’urbanistica Maurizio Franzina e il presidente dell’Immobiliare Fiera, Gildo Vescovi. Come noto, l’Immobiliare aveva scritto in agosto a Comune e Provincia chiedendo l’indicazione di siti sui quali valutare la fattibilità dell’operazione clamorosa che potrebbe prendere al via in questi mesi: costruire la nuova Fiera di Vicenza, mettendo in vendita (per finanziare la costruzione) l’attuale Fiera di Vicenza ovest. La Provincia aveva risposto quasi immediatamente calando la prima carta davvero sorprendente per la storia berica: niente più una zona della città, ma l’immensa area dell’Azienda agricola di Montecchio Precalcino, facilmente collegabile all’autostrada Valdastico (con un casello autonomo da costruire), visto che le corre giusto a fianco. Il Comune aveva preso tempo, reclamando l’esigenza di fare una valutazione urbanistica prima che economico-imprenditoriale. Ma l’Immobiliare si trova adesso uno stato di stallo completo, avendo risolto il rapporto con l’arch. Ugo Camerino e con il suo progetto di ristrutturazione-ampliamento della Fiera attuale, ma non potendo ripartire con questo tipo di intervento finché non si sarà valutata a fondo la convenienza dell’operazione “nuova Fiera”. Nei giorni scorsi quindi l’assessore Franzina ha firmato una lettera di risposta in cui mette prima di tutto le mani avanti: al momento non esiste alcuna area “idonea” per la Fiera. L’attuale “piano Crocioni” del 2003 infatti confermava la Fiera a Vicenza ovest come uno dei punti cardine dello sviluppo e dell’organizzazione della città, visto che non erano a quel tempo emerse altre richieste o ipotesi. La costruzione della nuova Fiera è però un’ipotesi interessante, rimarca Franzina, che dovrà essere studiata nel Pat, il Piano di assetto territoriale che lo stesso prof. Giovanni Cocioni deve elaborare in questi mesi. Aspettare? No, perché ci sono da fare calcoli economici e un “business plan” per giungere a una decisione. Quindi il Comune indica come “esempio da valutare” la grande area agricola di via Carpaneda sulla quale è stata appena ingranata la marcia indietro rispetto a ipotesi di vendita. La stessa area peraltro, sottolinea Franzina, ha molti problemi. Si può valutare anche l’area Ipab di S. Pietro Intrigogna, confinante con il casello di Vicenza est, oppure quella della Provincia, lungo strada Bertesina, per la quale però – mette ancora le mani avanti l’assessore – «è evidente che occorre prima di tutto realizzare il prolungamento di via Aldo Moro». Queste le indicazioni che il Comune dà, ribadisce ancora l’assessore, per «consentire una stima di costi di intervento: non impegnano in alcun modo il Comune in altri sensi». L’Immobiliare quindi darà ora un incarico agli esperti milanesi della società “Sviluppo fiera” di elaborare in un paio di mesi alcune ‘direttive progettuali’ rispetto a una delle quattro aree che, ipotizza il presidente Vescovi, potrebbe essere quella dell’Ipab (del resto è l’unica citata dal Comune senza “problemi” preventivi). L’analisi finanziaria sarà elaborata dalla stessa Immobiliare Fiera: lo studio da consegnare ai tre enti pubblici proprietari (Comune, Provincia, Camera di commercio) potrebbe essere pronto entro fine anno. Ma con la riforma urbanistica in atto l’eventuale variante per la nuova Fiera – hanno quantificato i tecnici comunali – non potrebbe essere approvata prima dell’ottobre dell’anno prossimo.