Rassegna stampa

Fiera, mozione contro il lodo che esclude le categorie economiche

(Ro. La.) In consiglio provinciale si ritornerà a parlare della situazione dell’Ente Fiera. Di nuovo, come nella seduta 30 settembre scorso, la palla la lancia il capogruppo della Margherita, Pietro Maria Collareda. Che ieri ha presentato una mozione da discutere nella prossima riunione consiliare. Stavolta i chiarimenti che il consigliere chiede riguardano il lodo che ha stabilito l’equa ripartizione delle azioni della costituenda Fiera S.p.A. solo tra Camera di Commercio, Comune e Provincia di Vicenza. Verdetto, questo, accolto con delusione dalle sette associazioni di categoria che fanno parte dell’attuale Cda fieristico, ma che sono state escluse nella spartizione della torta. «Il lodo arbitrale per determinare le quote societarie nella trasformazione – spiega Collareda – pare escludere dalla proprietà le categorie economiche che pure hanno contribuito finanziariamente al patrimonio Fiera. Considerati i delicati attuali rapporti fra gli Enti pubblici e le categorie economiche in ragione di questa disputa e nelle convinzione di dover evitare conflitti che poco gioverebbero alla società medesima e che potrebbe dar luogo ad un lungo ed estenuante confronto giudiziario dalle conseguenze facilmente prevedibili anche sotto il profilo di ulteriori divisioni, chiediamo alla presidente della Provincia e alla Giunta di ricercare un equo accordo con le categorie economiche». La richiesta, dunque, è che Palazzo Nievo assuma il ruolo di mediatore per riuscire a trovare un punto di incontro «che permetta di superare le attuali difficoltà e che consenta il rilancio, la tutela e la salvaguardia dell’Ente Fiera quale patrimonio economico e sociale di tutta la comunità vicentina oltre che degli Enti e delle categorie economiche». Ad oggi le categorie non hanno ancora deciso che strada seguire ma nei prossimi giorni si ritroveranno tutte attorno ad un tavolo per valutare il da farsi. Le possibilità sono due: o il ricorso in appello o la strada del dialogo. Il lodo infatti non esclude la possibilità che le associazioni possano entrare nella compagine azionaria a fronte, però, di un aumento di capitale. Ma il tempo scorre e la possibilità che la trasformazione della Fiera in Spa sia ultimata per il primo gennaio sembra labile. Ammesso che le categorie non scelgano le vie legali, infatti, occorre attendere il parere della Regione e l’approvazione della trasformazione di Comune e Provincia. Per fine mese intanto è atteso il parere dei tecnici chiamati a valutare quale tra l’ipotesi di ampliamento o di trasferimento in una struttura ex novo sia maggiormente conveniente per la futura Fiera.

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