
Fiera, “missione impossibile” per Ziche
Il giorno 20 di marzo il Comune di Vicenza dovrebbe pronunciare il sì che darà il via libera alla trasformazione della Fiera in Spa. In attesa della parola fine al lungo passaggio da ente a società, il Consiglio di amministrazione della Fiera ha incaricato il presidente Valentino Ziche di ricontattare il dimissionario segretario generale Corrado Facco per convincerlo ad un ripensamento almeno fino al completamento dell’iter. «Non credo ci sia alcuna retromarcia afferma invece il presidente della Camera di commercio Dino Menarin Sia io che Manuela Dal Lago abbiamo già avuto da Facco la conferma della sua decisione irremovibile». Il presidente è dunque scettico sulla “missione” di Ziche: «Mi sembra una soluzione paradossale, visto che comunque la carica di Facco durerà fino al 31 marzo e si spera che per allora la Spa sia cosa fatta». Nel frattempo la Camera di commercio affronterà, nella riunione di Giunta di lunedì prossimo, l’assetto del futuro cda della Fiera, indicando 3 candidati per il tavolo dei 7 consiglieri (più il presidente) che avrà la Spa. Un numero che, rispetto ai 30 attuali, rappresenta una differenza notevole e spiega il perché del ritardo nella trasformazione. Per questo l’ipotesi di arrivare ad un nuovo Cda composto da tecnici, è stata vagliata anche da Comune e Provincia, oltre che dalla Camera di commercio. «Sono disposto ad accettare e proporre nomi di alto profilo, assolutamente staccati dalla politica sottolinea il consigliere camerale Diego Meggiolaro E, se hanno la capacità di sostenere una struttura come quella della Fiera, ben vengano anche da fuori provincia». Insomma il messaggio è chiaro: «La politica deve restare fuori sennò non si va avanti. Spero che Provincia e Comune rispettino quello che hanno annunciato, cioè che per il nuovo consiglio indicheranno nomi appartenenti alle categorie economiche». Altro nodo da sciogliere quello sul nuovo presidente. Non si prospetta una scelta facile, visto il rischio del ripetersi dell’impasse politico che ha portato allo slittamento ad oltranza della trasformazione in Spa. All’interno della Fiera circola c’è chi non esclude il ritorno di Valentino Ziche alla poltrona di presidente. Solo una chiacchiera o un’ipotesi che potrebbe essere presa in considerazione se Ziche riuscisse a far tornare a casa Facco? Il presidente, da parte sua, non si esprime sul futuro Cda: «Bisogna chiederlo ai tre soci». Per ora il suo lavoro è quello di tentare la strada del recupero del segretario generale. «Non lo sento da diversi giorni, ma lo contatterò a breve annuncia comunque mi ha fatto piacere che non solo in Giunta, ma anche in Consiglio, mi abbiano affidato l’incarico di fare un ulteriore tentativo». La Fiera per ora ha ancora un segretario, che continua a procedere nel suo compito di gestione esecutiva dell’ordinaria amministrazione. Rimangono però “sospese” le decisioni più importanti, quelle a medio e lungo termine quali le strategie del prossimo anno sulle rassegne da portare, le pianificazioni sul marketing e sulle consulenze esterne ed i passaggi di rappresentanza in altre fiere istituzionali. Tutte attività rimaste dentro ad una macchina che oggi va avanti per inerzia. La speranza di molti, a cominciare dallo staff, è che il nuovo autista se Facco confermerà ulteriormente le dimissioni – non cambi la direzione del viaggio. Pietro Rossi