
Fiera Milano vista da Harvard
Duecento ettari di superficie complessiva, 53 dei quali coperti dagli otto mega-padiglioni dell’area espositiva. Parcheggi per 20mila auto e una serie sterminata di strutture collaterali, dagli alberghi ai centri congressi. Tutto questo, dal 2 aprile del 2005, sarà il nuovo polo della Fiera di Milano, che il più grande cantiere attivo in Europa sta costruendo a tappe forzate nell’area di Rho-Pero, cintura ovest del capoluogo lombardo.
Spunti dagli Usa. Un’opera gigantesca, che per essere davvero il cuore pulsante dell’economia non solo meneghina avrà bisogno di una fitta rete di arterie, un intreccio di strade, collegamenti e svincoli che cambieranno il volto dell’intera zona. Per prevedere l’impatto di questa rivoluzione, e soprattutto per indicare soluzioni in grado di valorizzare il territorio e non renderlo la nuova vittima sacrificale dell’espansione della metropoli, la Provincia di Milano è tornata a chiedere aiuto agli studenti dipartimento di Urbanistica dell’università di Harvard, lo stesso che nel 2002 aveva “studiato” i modi per intervenire sui 680 ettari del parco dei Navigli.
Undici progetti. Se il parco dei Navigli era un’area “dimenticata” dall’evoluzione di Milano, quest’anno gli studenti americani si sono cimentati su un territorio che già prima dell’avvento della Fiera non era dei più semplici: una pianura di circa 110 chilometri quadri divisa fra undici dei Comuni più fittamente popolati d’Italia (in ogni chilometro quadro si addensano quasi 3mila persone). Il lavoro dei giovani di Harvard ha dato vita a undici progetti che puntano tutto sulla creazione di una fitta rete di verde, per affiancare e rendere vivibile il ginepraio di infrastrutture necessarie alla vita della Fiera. Si tratta di un verde che non si limita al concetto di salvaguardia dell’esistente (un’impostazione destinata a perdere travolta dalle grandi innovazioni in atto), ma intende ridisegnare il territorio con due scopi: nascondere le opere con più alto impatto e creare forme alternative di produzione (con un occhio attento all’agricoltura, che rappresenta una ricchezza storica e spesso trascurata in quest’area) e di collegamento fra la Fiera, le molte aree industriali circostanti e il Parco agricolo Sud Milano. Nascono così i parchi e le reti di corridoi e percorsi naturali che si aprono per ospitare attività artistiche o sportive, ma anche i viali alberati e gli arditi laghetti che potrebbero stendersi sotto gli svincoli sopraelevati.
Non solo teoria. «Le “visioni” degli studenti americani – spiega l’assessore alla Pianificazione territoriale della Provincia Marco Di Tolle – non sono influenzati dalla nostra realtà socioeconomica, che non hanno mai vissuto, e hanno lavorato liberi dai condizionamenti culturali e dai vincoli di fattibilità per elaborare le soluzioni ideali per il territorio». Il tutto ha un vago sapore di utopia, ma l’operazione non si fermerà al piano astratto. «Certo non vedremo mai un progetto interamente realizzato – sottolinea Di Tolle -, ma non era questo lo scopo che ci eravamo prefissati. Vedremo piuttosto un puzzle di soluzioni tratte dai singoli progetti che prenderanno vita in diversi punti dell’area interessata perché alcune delle soluzioni prospettate, ad esempio quella dei ponti ecologici, sono già state inserite nelle previsioni di alcuni amministratori».
Appuntamento con gli amministratori. Gli studi compiuti dai neoarchitetti statunitensi per ora sono diventati una mostra digitale, visitabile al sito Internet della Provincia di Milano, e un Cd Rom, che il prossimo 26 aprile sarà presentato a Rho agli amministratori degli undici Comuni dell’area. In questo modo sindaci e assessori potranno osservare da vicino le elaborazioni che interessano le loro zone e prendere matita, righello e calcolatrice per valutare quanto possa essere trasportato da uno schermo di computer alla realtà.
Il futuro dell’area espositiva
I numeri del cantiere e il contributo dell’Università di Harvard
I PROGETTI DI HARVARD
Numero progetti: 11
Mostra virtuale: www.provincia.milano.it/pianificazione/harvard_2004/index.htm
Comuni coinvolti: 11
Abitanti: 290mila
IL MEGACANTIERE
Investimento complessivo: 750 milioni di euro
Area: 2 milioni di metri quadri
Area coperta: 57mila metri quadri
Numero padiglioni: 8 (di cui due a due piani)
Tempi di realizzazione: 30 mesi
Inaugurazione nuovo Polo: 2 aprile 2005