
Fiera Milano taglia le poltrone
Era uno dei primi punti fissati in agenda dal neo amministratore delegato di Fiera Milano spa, Enrico Pazzali, quando si è insediato a metà aprile; entro fine luglio si capirà se riuscirà a spuntarla, mal di pancia permettendo.
L’obbiettivo è di arrivare per fine anno all’organizzatore unico di fiere, focalizzandosi meglio sul servizio ai clienti/imprese ottimizzando l’impiego delle risorse. Oggi, infatti, sono ben quattro le controllate che organizzano mostre (Fiera Milano International, ExpoCTS, Fiera Milano Tech e Rassegne): decisamente troppe in una congiuntura a forte surplus di offerta, e in mezzo alla peggior crisi economica del dopoguerra. Urge tagliare i costi e fare economie di scala.
Il primo tempo, dopo il mandato a procedere ricevuto dal board della capofila a metà maggio, si giocherà così oggi pomeriggio in una delicata riunione interna coi vertici delle controllate coinvolte. Lo schema messo a punto da Pazzali prevede la fusione per incorporazione in Fiera Milano Rassegne oggi dormiente delle altre tre società. Una razionalizzazione che, nei piani, dovrebbe portare risparmi per 3 milioni euro. Il punto, però, è che con la semplificazione salteranno qualcosa come 30 poltrone tra consiglieri e manager in una struttura dove il peso dell’azionista politica resta decisivo, tra appetiti trasversali leghisti, ciellini, pidiellini (ex An ed ex Forza Italia) e Pd, con forti sponde negli interessi radicati di territorio: dalla galassia del commercio alla Compagnia delle Opere.
Tuttavia l’ad è intenzionato a tirare dritto. La premessa del nuovo ciclo è la fine del periodo di sviluppo infrastrutturale che ha segnato gli ultimi anni di Fiera. Il nuovo polo di Rho Pero, la metropolitana e gli alberghi, i collegamenti autostradali, l’arrivo dell’Alta velocità dal prossimo dicembre, e il nuovo centro congressi al Portello. Un ciclo oggi esaurito che impone giocoforza il ritorno al core business, all’organizzazione efficiente di fiere.
Sullo sfondo, restano poi le nomine in Fondazione Fiera, la stagione post Luigi Roth, attesa per l’autunno, e quelle al vertice del nuovo gestore unico che uscirà fuori dalla riforma Pazzali (si parla di un possibile ticket Galassi-Peraboni, mentre l’attuale ad di Fiera Milano International, Sandro Bicocchi, dovrebbe uscire dal gruppo).
E infine la vicenda Expo 2015, in cui fiera punta a gestire l’ingegnerizzazione del sito. La società guidata da Lucio Stanca sta infatti lavorando al masterplan, ma prima di definirlo occorrerà trovare un accordo con Fondazione Fiera, proprietaria di gran parte dei terreni su cui sorgeranno i padiglioni espositivi. Senza questo via libera, si sa, tutto resta in alto mare.
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