Rassegna stampa

Fiera Milano, Perini vicino alla riconferma

Marco Morino

MILANO

«Squadra che vince non si cambia». A pochi giorni dalla scadenza naturale del mandato, è questa l’idea che sta emergendo a Milano per il rinnovo del consiglio di amministrazione di Fiera Milano Spa. Il sindaco Letizia Moratti sarebbe orientata a sostenere la riconferma di Michele Perini, past president di Assolombarda, alla presidenza di Fiera Milano Spa e anche Forza Italia è pronta ad appoggiare la candidatura Perini. Nomi nuovi, al momento, pare non ce ne siano e pure l’attuale amministratore delegato di Fiera Milano Spa, Piergiacomo Ferrari, è in odore di riconferma per il prossimo triennio. E così, dopo il secondo mandato affidato in giugno a Luigi Roth al vertice di Fondazione Fiera Milano (l’organismo che controlla la Spa quotata in Borsa), anche in Fiera Milano Spa si andrebbe verso una conferma delle massime cariche operative.

Per quanto riguarda gli altri componenti del Cda, in tutto nove consiglieri (sei di nomina della Fondazione Fiera e tre in rappresentanza delle minoranze), appare probabile la sostituzione di Flavio Cattaneo, ex direttore generale della Rai e attuale a.d. di Terna. Del resto Cattaneo è già uscito dal Consiglio generale della Fondazione. Potrebbero invece conservare il posto nel Cda della Spa sia Carlo Edoardo Valli, presidente di Assindustria Monza e Brianza, sia Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio. Il 27 ottobre 2006 si svolgerà l’assemblea dei soci che avrà, all’ordine del giorno, l’approvazione del bilancio 2005/2006 della Spa (il migliore da quando è stata costituita l’azienda) e il rinnovo degli organi direttivi. Ma entro il 12 ottobre dovrà essere depositata la lista con i nomi che formeranno il futuro Cda della Fiera e che sarà votata in assemblea due settimane dopo.

Poiché i risultati di gestione sono lusinghieri e l’attuale Cda è impegnato in progetti decisivi per lo svilupo della Fiera – lancio di 15 nuove manifestazioni a cavallo tra il 2006 e il 2007, avvio operativo dell’alleanza con Hannover e riassetto delle società controllate, che scenderanno dalle attuali 14 a non più di 8-10 – nelle alte sfere della politica milanese (Regione e Comune) si pensa che un cambio in corsa possa risultare rischioso, se non addirittura dannoso e che meglio sarebbe conservare alla guida della macchina chi, questa macchina, la conosce già molto bene.

La fusione tra le controllate, di cui finora all’esterno non si è quasi mai parlato, è un passaggio molto delicato. L’idea è quella di accorpare società che svolgono attività sinergiche: Eurostands e Nolostand, società per gli allestimenti fieristici, dovrebbero fondersi in un’unica realtà; anche per Sifa e Rassegne si parla di possibile fusione, che potrebbe interessare perfino Fiera Milano international (ma, al momento, il coinvolgimento di Fiera Milano international in questa operazione è solo una voce, anche perché il 47% della società è in mano alla multinazionale inglese Reed Exhibitions). Anche per le società di comunicazioni del gruppo Fiera Milano Spa – Expopage ed Edizioni Fiera Milano – si parla di accorpamento; infine Fiera Milano congressi, dopo aver rilevato la gestione di Villa Erba (Como), starebbe studiando accordi con altri poli congressuali italiani, collegati a centri fieristici: l’attenzione, in particolare, è concentrata su Roma e Napoli.

L’altro fonte sul quale il Cda in carica di Fiera Milano Spa è in prima fila riguarda l’internazionalizzazione. L’accordo siglato a luglio con la Fiera di Hannover, la numero uno al mondo, per andare all’attacco sul mercato cinese prevede scadenze ravvicinate: entro il 15 novembre devono essere presentati i rispettivi business plan e non sono ammessi ritardi. Ragione in più, sostengono gli addetti ai lavori, per confermare chi sta già lavorando a tali ambiziosi progetti.

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