
Fiera Milano, la short list slitta di una settimana In pista cinque cordate
Slitta di una settimana la scelta della short list per il progetto Central park, ovvero la trasformazione e riqualificazione dell’area della vecchia Fiera di Milano. Rimarranno in pista tre-quattro cordate scelte in base a parametri: emblematicità dell’intervento; vivibilità del luogo; qualità architettonica e ambientale dei progetti; tempi per la loro realizzazione, che in ogni caso non dovranno superare gli otto anni dalla consegna dell’area (marzo 2006). Le offerte economiche verranno aperte nella fase due dell’operazione: si parte da 310 milioni di euro, ma quasi certamente le offerte oscilleranno almeno sui 400 milioni. I pretendenti rimasti in gara (l’advisor di Fondazione Fiera Milano è Lazard & C. Real estate) per l’area di 255 mila metri quadrati di proprietà della Fondazione Fiera di Milano sono cinque dagli otto iniziali. A partire da City life, il nome del raggruppamento Progestim (FonSai), Generali properties, Ras, Lamaro, Lar Desarollos residencials che ha come advisor Mediobanca e Deloitte ed è assistita dallo studio legale Clifford Chance. Poi c’è la cordata guidata dal gruppo francese Vinci (Green-way) e di cui fanno parte le più note imprese costruttrici milanesi sostenute finanziariamente da Bnp Paribas, Areal bank, Popolare di Verona-Novara. In corsa anche Roberto Colaninno, con Immsi, alleato con gli americani di Aig-Lincoln, l’immobiliarista Luigi Zunino con Risanamento assieme a Fiat engineering e Astaldi; infine Pirelli Real estate, UniCredit Real estate e il gruppo Caltagirone tramite Vianini e Roma ovest. Quest’ultimo raggruppamento è ugualmente accreditato come la cordata City life, avendo alle spalle un’altra potenza di fuoco finanziaria, il gruppo di piazza Cordusio. I progetti presentati (tutti rigorosamente secretati) sono stati elaborati dai più grandi architetti del mondo, tra cui Norman Foster, Daniel Libeskind, Renzo Piano, David Chipperfield, Michele De Lucchi, Jean Pierre Buffi, Lee Polisano. Tali progetti sono stati consegnati in tre parti distinte: la prima contiene documenti e certificazioni; la seconda il progetto di trasformazione; la terza l’offerta economica. Tutti i concorrenti hanno fornito la garanzia di un bid bond (di norma una fideiussione) del 10% della base d’asta e pertanto di 31 milioni di euro ciascuno. Entro il 31 luglio 2004 verrà proclamato il progetto vincitore, che dovrà conciliare la migliore proposta tecnico-progettuale con l’offerta economica più vantaggiosa.