
Fiera Milano ferma la crisi e si rilancia
Un obiettivo, un’occasione da cogliere al meglio, anche se da quando è stato assegnato a Milano, il contesto e le prospettive sono cambiate profondamente. Dal progetto iniziale dell’Expo 2015 sono sparite già diverse infrastrutture. Non solo: il modello di manifestazione è stato rivisto e lo si sta modificando ulteriormente e persino sui 21 milioni di visitatori previsti qualche incertezza si fa avanti. Ogni tanto, infine, riaffiorano i rumors di un avvicendamento alla guida dell’Expo 2015 tra Lucio Stanca e Guido Bertolaso.
Tuttavia, nonostante le ipotesi di ridimensionamento, i quartieri fieristici lombardi guardano sempre con molto interesse all’evento, a partire dal capoluogo. «Expo è un’opportunità vitale per Milano, la Lombardia e l’Italia – afferma Enrico Pazzali, il nuovo amministratore delegato di Fiera Milano –. Porterà notorietà. Quanto al percorso da compiere, vedo che c’è stata un’accelerazione da parte del management di Expo 2015 sulle attività intraprese. Occorre evitare di cadere nella polemica quotidiana sul chi fa che cosa, ci deve essere fiducia ed entusiasmo. Fiera Milano mette a disposizione le sue competenze per la gestione degli eventi e l’ospitalità».
Prima di cogliere i benefici dell’esposizione universale il quartiere fieristico milanese deve superare al meglio la difficile congiuntura attuale. Dopo un primo semestre in calo rispetto al 2008 ma comunque in positivo, il terzo trimestre ha chiuso con margine operativo lordo (Mol) e risultato operativo netto in negativo (-8,5 milioni e -14,3 milioni rispettivamente). Nella parte finale dell’anno, però, si sono colti alcuni segnali parzialmente positivi e il bilancio 2009 dovrebbe rispettare le previsioni con un Mol di 16-18 milioni di euro e oltre 1,6 milioni di metri quadri di superfici espositive nette: «La crisi si è fermata – prosegue Pazzali – e abbiamo avuto anche qualche elemento di positività, come il mantenimento in calendario di Eicma Moto, mentre all’estero eventi analoghi sono stati cancellati. Tuttavia, solo al termine del trimestre in corso si avranno elementi per vedere se le imprese hanno ricominciato a investire». Il calendario della prima parte dell’anno consentirà in effetti di tastare il polso a diversi settori: casa, turismo, energia, moda, edilizia e arredamento.
In attesa di un’inversione di tendenza del mercato, però, la società dovrebbe raccogliere i benefici della riorganizzazione interna messa a punto nella fase finale del 2009. Fiera Milano Rassegne ha incorporato le controllate Fiera Milano International, ExpoCts e Fiera Milano Tech e si è dato vita a una realtà con sei business unit dedicate ad altrettanti settori. «Sarà una struttura molto snella – precisa Pazzali – quale effetto della centralizzazione dei servizi di staff nella capogruppo». Snellimento che si concretizzerà anche grazie a un accordo con i sindacati per il ricollocamento di oltre cento persone, il cui completamento è previsto per maggio 2010. Con queste mosse si prevedono risparmi per tre milioni all’anno.
Sul fronte internazionale, invece, nel 2010 oltre alla riconferma delle attività avviate negli anni scorsi in India e Cina si concretizzeranno acquisizioni in altri paesi. Brasile, Russia e Turchia sono sotto osservazione da tempo: «Ci sono dossier aperti – prosegue l’a.d. –: i prezzi sono calati ed è il momento giusto per fare acquisti. Non vogliamo comunque farci prendere dalla fretta ma entro la fine dell’anno ci saranno novità». Parallelamente sarà sviluppata l’attività in alcuni paesi europei e negli Stati Uniti per favorire l’arrivo di espositori stranieri a Milano.
All’Expo guardano anche gli altri quartieri espositivi lombardi, che stanno lavorando per presentarsi quale interlocutore unico e offrire collaborazione per la logistica, ma anche sviluppare un’attività di sensibilizzazione sul tema nei rispettivi territori in modo da favorire l’afflusso di visitatori lombardi all’evento del 2015. Peraltro, proprio l’attenzione alle esigenze delle aree di riferimento hanno consentito a più di una struttura di chiudere l’anno sui livelli del 2008 o addirittura in crescita.
Brixia Expo, a Brescia «ha chiuso a oltre 4 milioni di euro di ricavi – afferma Marco Citterio, a.d. e direttore generale –, con un incremento di oltre il 10% rispetto all’anno precedente e guarda con ottimismo al 2010». Volumi sostanzialmente stabili per Centro fiera del Garda «che nell’anno in corso – sottolinea il direttore Ezio Zorzi – punta a incrementare i ricavi da 5 a 6 milioni di euro, anche se è ancora tutta da verificare la disponibilità delle aziende a investire». Infine chiusura in leggero calo (-1,5%) per CremonaFiere con ricavi a poco meno di 5,4 milioni. La specializzazione degli eventi in calendario, tra cui la fiera del bovino da latte, ha consentito di ammortizzare gli effetti della crisi.
matteo.prioschi@ilsole24ore.com
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