
Fiera Milano, affari per 4,3 miliardi
MILANO – Il nuovo polo della Fiera di Milano, che sarà inaugurato tra fine marzo e inizio aprile 2005 nell’area di Rho-Pero, rappresenta il fiore all’occhiello dei 22 progetti architettonici e urbanistici destinati a trasformare, nei prossimi dieci anni, la metropoli lombarda.
Dei 22 progetti alcuni sono già ultimati (il restauro del Teatro alla Scala, la nuova sede del Sole-24 Ore), altri in via di completamento (il nuovo polo della Fiera), altri ancora ai nastri di partenza (la riqualificazione del quartiere cittadino di Fiera Milano, la Città della moda, il progetto Milano Santa Giulia).
Domani a Londra, nella sede del Barbican Centre, la Milano del futuro si presenterà ufficialmente al pubblico inglese. Quella britannica è la terza e ultima tappa del roadshow europeo, promosso da Fondazione Fiera Milano, Regione Lombardia, Comune e Camera di commercio di Milano, che ha toccato nei mesi scorsi prima Parigi, poi Berlino. “A Londra – commenta Luigi Roth, presidente della Fondazione Fiera Milano, azionista di controllo del gruppo Fiera Milano e alla guida del progetto di trasformazione del sistema espositivo milanese – si chiude il cerchio. La complessa trasformazione urbanistica in atto a Milano, di cui il nuovo polo della Fiera è tra i simboli, è frutto della felice collaborazione tra pubblico e privato. Fondazione Fiera Milano – continua Roth – ha voluto proporre alle istituzioni questa mostra itinerante proprio perché Milano si misuri con le altre città europee e aumenti il proprio grado di attrattività nei confronti degli investitori stranieri”.
Secondo stime del Comune, gli investimenti previsti per la realizzazione dei 20 progetti rimanenti, che intervengono complessivamente su oltre 7 milioni di metri quadrati, ammontano a circa 8 miliardi di euro. A loro volta essi generano altri investimenti, soprattutto nelle infrastrutture collegate. É proprio il caso del nuovo polo di Rho-Pero: oltre ai 750 milioni di euro investiti nella realizzazione del quartiere (e interamente autofinanziati da Fondazione Fiera Milano), la nuova fiera svilupperà intorno a sé collegamenti per altri 800 milioni di euro. “Si tratta – continua Roth – di un fascio di infrastrutture, stradali e ferroviarie (tipo la linea Ad Alta velocità Torino-Milano), collocato proprio al centro del futuro Corridoio 5 Lisbona-Kiev. La Fiera quindi darà un contributo decisivo allo sviluppo, a Sud delle Alpi, della grande direttrice di traffico tra l’est e l’ovest dell’Europa”.
C’è anche un altro aspetto territoriale, fin qui poco indagato, che aiuta a comprendere la portata dell’impatto economico del nuovo polo fieristico sull’area circostante e sull’intero sistema economico nazionale. “Stiamo parlando – dice Roth – delle ricadute a favore dell’indotto. Se l’attuale polo fieristico cittadino produce una ricaduta pari a 2,1 miliardi di euro, nel 2006, quando nuovo polo e polo urbano opereranno a regime, i benefici per l’indotto raddoppieranno, salendo a quota 4,3 miliardi di euro l’anno”. Secondo un’analisi del Certet Bocconi, il 34% del fatturato complessivo attivato dal nuovo sistema espositivo milanese riguarderà il settore commerciale e alberghiero, il 30% quello dei servizi alle imprese, il 12% il settore dei trasporti e delle telecomunicazioni. Sono previste riacadute significative anche nel settore manifatturiero (16% degli effetti totali). Infine gli altri settori coinvolti saranno l’edilizia (3%), l’energia-gas-acqua (3%), l’agricoltura (1%) e l’attività estrattiva (1%).
“La nuova Fiera di Milano – aggiunge Roth – rappresenta un’opportunità non solo per Milano e la Lombardia, ma per il Paese, perché proiettando Milano ai vertici del mercato fieristico internazionale moltiplicherà le occasioni di business per le imprese italiane e favorirà l’ingresso sul mercato nazionale degli operatori stranieri”.
Tutto ciò in piena sintonia con la missione di Fondazione Fiera Milano che, in base al nuovo statuto (art. 1/4), non si occuperà soltanto di fiere, ma lavorerà per le imprese nel realizzare grandi progetti come infrastrutture, servizi, cultura, scienza e società, sviluppo delle reti e dei grandi sistemi territoriali anche a fianco delle istituzioni e con associazioni ed enti pubblici e privati.
LA NUOVA SEDE DELLA REGIONE LOMBARDIA – Inizio dei lavori nel 2005, conclusione nel 2008: questa la tabella di marcia per la costruzione della nuova sede della Regione Lombardia (Pirellone-bis). Il grattacielo, che ospiterà uffici per 3mila persone, sarà attiguo all’area di Garibaldi-Repubblica. Costo di realizzazione: 175 milioni.
LA RICONVERSIONE DELL’AREA FIERA – Toccherà alla cordata CityLife il compito di ridisegnare i 255mila metri quadrati dell’area storica della Fiera di Milano (via ai lavori nel marzo 2006). Fra i punti qualificanti del progetto spiccano le tre torri, vero elemento simbolico del nuovo quartiere. Prevista la creazione di un grande parco urbano.
IL CENTRO CONGRESSI DI ROGOREDO – Gli 1,2 milioni di metri quadrati, “una città nella città”, sorgono in una zona strategica per lo sviluppo di Milano. L’architetto è Norman Foster, il proprietario dell’area Risanamento Spa (gruppo Zunino). Tra le funzioni di eccellenza di Milano Santa Giulia primeggia il centro congressi.
LA CITTÄ DELLA MODA – Scatterà nel primo trimestre del 2006 (fine lavori prevista nel 2009) la realizzazione della Città della moda sull’area semi-centrale di Garibaldi-Repubblica. Il gruppo privato Hines Italia ha affidato il master plan della Città della moda all’architetto argentino Cesar Pelli.