Rassegna stampa

Fiera MiArt: novità del 2009

Ultimi, febbrili preparativi per MiArt 2009, Fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano: si svolgerà a Fieramilanocity (padiglioni 3-4) dal 17 al 20 aprile. La manifestazione ha al suo attivo un’edizione 2008 positiva, sia per il numero record di 38mila visitatori, sia per i risultati. Tra gli affari di maggior rilievo, la vendita di opere di Spagnulo e Castellani, Parmeggiani e Fontana, Dorazio e Ceroli, Chagall e Balla.
Sono state anche intavolate numerose trattative e alcuni artisti, giovani e del tutto sconosciuti, sono stati al centro del l’interesse. Soddisfazione tra le gallerie straniere, come la giapponese Kitai, che ha quasi esaurito l’offerta.
A distanza di un anno, la crisi finanziaria mondiale ha però cambiato la fisionomia del mercato dell’arte. Ora, a livello internazionale c’è molta cautela, ma dai primi incanti del 2009, battuti a Londra e New York, è emersa, chiara, una tendenza: innanzitutto i compratori ricercano la qualità. Si colloca in questo delicatissimo ambito la quattordicesima edizione di MiArt che, già contraddistinta in passato dal l’elevato standard qualitativo, ora punta a un livello ancora superiore.
La fiera si è rinnovata: nuovi curatori, nuovo comitato consultivo, nuovo staff organizzativo. La sezione Anteprima, dedicata alle gallerie giovani, viene incorporata nel settore Contemporaneo. È questa la novità voluta dal curatore Giacinto Di Pietrantonio: a nomi affermati sono accostati artisti promettenti sui quali investono le gallerie sperimentali, così da annullare qualsiasi distinguo e riunire in un unico spazio tendenze e ricerche. L’altro settore, riservato al Moderno, accoglie, secondo il progetto della curatrice Donatella Volontè, prestigiose gallerie che presentano Futurismo e Metafisica, Cubismo e Informale, Avanguardie e Arte Povera. È stato varato anche un programma di convegni e conferenze che vedranno collezionisti e direttori di musei confrontarsi sul problema dello sconfinamento del collezionismo privato nella sfera pubblica.

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