Rassegna stampa

«Fiera, l’autonomia non si tocca»

Forse un segnale, forse un pensiero che si è spinto un po’ troppo oltre. Fatto sta che all’inaugurazione della rassegna “Casa Moderna” che si è tenuta nei giorni scorsi a Udine, l’assessore regionale Enrico Bertossi ha ipotizzato un passaggio – seppur futuro – che dovrebbe portare ad una unione anche di Pordenone all’interno della nuova Fiera Spa di Udine – Gorizia. Un pensiero, questo, espresso anche dal presidente Sergio Zanirato, nel “fondo” del periodico uscito in occasione della rassegna “Casa Moderna”. Il “timoniere” di Udine e Gorizia Fiere Spa in un passaggio è stato abbastanza chiaro. «… la nascita di Udine e Gorizia Fiera Spa – si legge tra le altre cose – è il primo e, pertanto, fondamentale passo verso un processo di aggregazione e di integrazione sistemica dell’intera piattaforma fieristica regionale…». Tanto è bastato per una alzata di scudi nella Destra Tagliamento. Nessuna volontà di fare polemica, ma una chiara presa di posizione del presidente della Fiera, Alvaro Cardin, del sindaco del capoluogo, Sergio Bolzonello e del presidente della Camera di Commercio, Giovanni Pavan. Nessuno, insomma, mette in discussione la necessità (e il dovere) di collaborare e nessuno nega l’integrazione per individuare i filoni più giusti e idonei sui quali operare. Ma anche su un altro punto nessuno ha dubbi: l’autonomia della Fiera di Pordenone non è in discussione. Come dire, insomma, che cervello e operatività devono restare in capo ad una Spa ben distinta da quella di Udine – Gorizia. «UnionFiere – spiega Cardin – sottoscritta da tutti e quattro i presidenti, ha proprio il compito di operare in sintonia sulle nuove iniziative che si vorranno realizzare. Un coordinamento del resto è indispensabile per evitare doppioni e sprechi di denaro che invece può essere utilizzato per valide iniziative. C’è però da aggiungere – è andato avanti – che sulle manifestazioni che sono il fiore all’occhiello della Spa pordenonese, penso a Zow, Samulegno, Samumetal e altre non c’è discussione. Sono prerogativa del territorio e sono soprattutto al servizio dell’imprenditoria della Destra Tagliamento». Come dire che non si toccano. Ma c’è di più. «In discussione – conclude il presidente – non c’è neppure l’autonomia di Pordenone Fiere che è e deve restare nel capoluogo. Sul resto si può parlare di tutto». Più chiaro di così. Un pensiero quello di Cardin, che è del tutto simile a quelli di Sergio Bolzonello e di Giovanni Pavan. Con una aggiunta da parte del sindaco. «Allo stato attuale – taglia corto – non ci sono i presupposti per parlare di fusioni o cose simili. Massima disponibilità, invece, ad una ampia e chiara collaborazione che serve a tutti». Per evitare problemi, comunque, – ma qui siamo nel campo delle indiscrezioni – sembra che il consiglio di amministrazione della Fiera abbia dato mandato, seppur informalmente, al presidente Cardin per capire se ci sono i presupposti per una “stretta collaborazione” con la Fiera di Trieste. Ovviamente le prerogative sono diverse, così come le necessità del territorio. Ma se Trieste punta sul mare – pare sia stato detto non tanto ironicamente da qualche consigliere di amministrazione – Pordenone ha pur sempre avuto un porto. Anche se “solo” sul fiume. Loris Del Frate

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