Rassegna stampa

Fiera in spa entro entro l’anno

Vicenza NOSTRO SERVIZIO La prima volta doveva essere il 30 marzo 2005. Ma non se n’è fatto niente. Adesso la trasformazione in Spa della Fiera di Vicenza sembra avere, se non una data, almeno un limite certo: entro la fine del 2006. Ieri la riunione della giunta e del consiglio di amministrazione, con all’ordine del giorno “l’aggiornamento del processo di trasformazione” ha fissato quindi un punto di non ritorno, rimandando a metà ottobre l’approvazione del documento più importante e più “top secret”: il piano industriale, necessario alla privatizzazione. Sull’iter è più fiducioso il presidente Valentino Ziche: «Ci è arrivata la richiesta di documenti da perfezionare e procederemo alla trasformazione in tempi brevi», mentre la presidente della Provincia Manuela Dal Lago frena: «Preparare tutti i documenti è una cosa che richiede i suoi tempi, la giunta di ieri è stato un appuntamento di prassi, dove si è discusso tra le altre cose di un processo che dovrà essere approvato di nuovo dal Cda». Che la Fiera sarà una Spa entro la fine dell’anno è comunque confermato da entrambi. Resta da vedere che tipo di Fiera sarà. Le domande sono tante, ma principalmente concentrate su due fattori. Il primo riguarda la nascita di nuove manifestazioni, con al centro nuovi settori, magari legate maggiormente ad aree più care agli industriali, come la meccanica. Il secondo, di conseguenza, potrebbe interessare proprio il “core-business”, e cioè la riduzione della presenza dell’oro. Alcune risposte emergeranno sicuramente il 18 ottobre quando il consiglio di amministrazione allargato, detto “dei 30”, si riunirà per approvare definitivamente il piano industriale. Il documento, presentato per la prima volta dalla Fiera, contiene infatti tutte le strategie future dell’ente, e sembra essere fondamentale per il passaggio in Spa. È lo stesso Ziche che, poco prima di entrare in aula di consiglio afferma: «La fiera di Vicenza è attiva per l’80\% nel campo dell’oro e cercherà di essere propositiva anche in altri settori, perché ha il dovere di non restare legata a questo monotema», dice Ziche, e sottolinea: «Far sì che se dovesse venire un po’ meno l’importanza dell’oro si possa articolare il bilancio con altre iniziative». Il presidente non nasconde, ad esempio, un «se ne parla» sul fatto di rendere facoltativo o addirittura eliminare uno dei tre appuntamenti annuali, quello di mezzo, con l’esposizione orafa. Sulla questione è più cauta invece Manuela Dal Lago: «Non è una novità che la Fiera si sviluppi in altre direzioni, come è già stato ripetutamente detto, ma questo non toglie che il “core-business” è, e resterà, la produzione orafo-argentiera». Una delle novità potrebbe comunque essere la rinascita di Solarexpo, la fiera delle energie rinnovabili che Vicenza ha già passato a Verona. «Una soluzione in comune accordo», dice Ziche, «che però non ci impedirà di affrontare prossimamente anche da soli un discorso sulle rinnovabili, magari legato alla microelettronica, un comparto importante nella nostra area». Acquisire nuove competenze in altri settori sarà dunque la strategia principale della nascente Spa. Di quali settori si parla non c’è ancora dato a sapere, anche se il presidente della Provincia indica la strada in «qualcosa di legato particolarmente al territorio che può avere una risonanza internazionale». Pietro Rossi

Newsletter