Rassegna stampa

Fiera, il futuro in due mosse dopo Lacirignola subito la spa

La maggioranza delle azioni resterà in mano pubblica il resto andrà ai privati Entro l´anno sarà varato il disegno di legge, aperta la caccia al nuovo segretario LELLO PARISE restituire alla Fiera del Levante antichi splendori, perché «non sia soltanto una colossale area per i picnic» come dice il vicepresidente della Regione, Sandro Frisullo. Il numero due della giunta Vendola fa sapere che è già «pronta la bozza di riforma» e che «entro quest´anno» presenterà il disegno di legge destinato a trasformare la Campionaria barese in una società per azioni. La maggioranza delle quote resterà pubblica, mentre «non più del 49 per cento» potrà essere ceduto ai privati, «quelli che hanno voglia di misurarsi col mercato» precisa Frisullo. È il passo successivo, questo, all´indomani dell´accordo raggiunto all´interno del centrosinistra per la nomina del successore di Luigi Lobuono: sarà Cosimo Lacirignola, 49 anni, brindisino di San Pietro Vernotico, che continuerà ad essere anche direttore dell´Istituto agronomico mediterraneo. «L´Iam è la mia vita» racconta lo stesso Lacirignola da Beirut, dove partecipa alla Giornata della cooperazione italiana. Rientrerà nel capoluogo pugliese sabato, ma lunedì 20 ripartirà con il ministro delle Risorse agricole Paolo De Castro per la Cina. Nel frattempo sogna una Fiera che «possa giocare a tutto campo», capace di «stringere alleanze in nome del made in Italy, con quelle di Roma e Milano», in grado di «essere un punto d´incontro e non di scontro» per tutti, a cominciare dagli imprenditori. Questo perché, spiega Frisullo, «dobbiamo e vogliamo considerare la Fiera come una grande azienda, e non come un luogo dove si ritrovano gruppi di amici per chiacchierare». È la ragione per cui c´è l´esigenza di dare sùbito il via agli investimenti, che ammonterebbero a 40 milioni di euro. «La concorrenza nazionale è agguerrita e non si può perdere tempo» riconosce Lobuono. Del resto «Lacirignola ha le capacità professionali per guidare la nuova mission dell´ente» assicura Luigi Farace, della Camera di commercio. La Cdc con Comune e Provincia, è uno dei tre soci fondatori della Fiera: per circa due settimane si erano messi di traverso rispetto alle indicazioni di Vendola, che aveva suggerito in un primo momento la necessità di sostenere la candidatura dell´industriale monopolitano Vito Pertosa. L´altra sera «quando sembrava che la nottata non dovesse passare mai» (Frisullo), come per incanto alla fine si era materializzato l´identikit di Lacirignola, pure sponsorizzato da Vendola, ma in questo caso senza gli altri interlocutori istituzionali accomodati sulla riva del fiume ad aspettare d´impallinarlo. «Siamo stati divisi da una tensione che non aveva ragione di esistere: bisogna confidare sulla cultura della parola» commenta il governatore. «Molto soddisfatto» è il sindaco Michele Emiliano, che ieri ha un colloquio con l´amministratore delegato della Fiera di Roma Marco Sogaro. Forse perché proprio dalla Capitale, potrebbe sbarcare a Bari il futuro segretario generale che prenderà il posto di Gianni Tursi, in carica da dieci anni. Enzo Divella, capo dell´amministrazione provinciale, puntualizza: «Dovrà essere un manager che proviene dal mondo delle fiere e che, eventualmente, pagheremo un po´ di più. Ci rivediamo fra un paio di giorni: segretario generale o amministratore delegato che sarà, si tratta di un ruolo fondamentale quanto quello del presidente». Fino ad allora, avverte Farace, «tutti i papabili che dovessero saltare fuori non avranno né un capo né una coda».

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