Rassegna stampa

Fiera Genova punta sull’hi-tech

Jada C. Ferrero

GENOVA

Al giro di boa del piano industriale 2004-2008, Fiera di Genova Spa lavora al riposizionamento competitivo, battendo due strade: la qualificazione strutturale, con investimenti complessivi per 120 milioni, e un forte recupero di personalità, tinto di blu, il colore del mare che sempre più connoterà le manifestazioni del quartiere alla foce del Bisagno.

Il processo di mutazione, che ha avuto un primo assaggio – la nuova Marina – durante l’ultimo Salone nautico, vedrà ora in scena le ruspe, a demolire il padiglione B, per ricostruirlo sulla base dell’avveniristico progetto di Jean Nouvel. Coopsette, con un ribasso del 15,9%, si è aggiudicata la gara su base d’asta di 36 milioni. Un nuovo albergo e centro congressi (con ristrutturazione del palazzo ex Ansaldo-Nira) completerà l’insieme, con un investimento privato fra i 20 e i 40 milioni.

Dal 2003 società per azioni a capitale pubblico (Comune al 32%, Regione Liguria-Filse 27%, Provincia 22%, Cdc 17%, Autorità portuale 2%), l’ente è presieduto da maggio scorso dal milanese Paolo Lombardi, 58 anni, per dieci direttore generale di Federlegno-Arredo, tuttora presidente del cda di So.ge.Mi (società che si occupa dei mercati generali di Milano). Con il rinnovo dei vertici, è entrato nel cda della Fiera anche Gabriele Galateri di Genola (presidente di Mediobanca e consigliere dell’Iit). Rimane ad e direttore generale Roberto Urbani.

Le potenzialità derivanti dalla possibilità – unica al mondo – di dar vita a "floating show" abbinati a superfici espositive coperte, fanno volare la fantasia. Le strategie di calendario saranno fondate su più filoni, «sfruttando – riassume Lombardi – il baricentrismo rispetto ad un’area che va dalla Toscana alla Francia. Il mare sarà al centro, con nuovi eventi legati agli specchi acquei, un vero e proprio asset. Puntiamo anche sull’economia del territorio valorizzata in chiave business to business. Il nascente Iit, l’emergente vocazione genovese verso l’hi-tech, possono infatti produrre servizi fieristici legati alla diffusione della conoscenza. Nel 2008, con Ucina, pensiamo a un evento per avvicinare l’utenza all’andar per mare: il Nautico non esaurisce affatto le potenzialità del segmento. Poi guardiamo all’universo degli studi di progettazione, sottoforniture, arredi, design, immaginando un momento di prestigio B2B, esaltato dalla location».

Nel 2007, ma nel mese di maggio (nel 2005 si era svolto in novembre), si consoliderà Slow Fish, salone del pesce sostenibile organizzato con Slow Food. Fra le novità all’orizzonte anche una fiera di libri d’epoca. Intanto già si guarda al 2011 (lunedì scorso la prima riunione), con la prossima edizione di Euroflora, che quest’anno ha richiamato 562mila visitatori.

Voltata pagina su un Nautico di successo – 324mila visitatori, 1.650 espositori, 2.200 barche, giro d’affari stimato in un miliardo di euro (il 30-40% del valore della produzione annuale di imbarcazioni in Italia) – la Fiera prosegue col suo serrato ruolino di marcia. La nuova Marina, realizzata dall’Autorità portuale guidata da Giovanni Novi, ha triplicato l’offerta espositiva in acqua (da 200 a 600 posti). Nell’estate 2007, al termine di un intervento che supera i 45 milioni (5,6 di investimento diretto della Fiera), il quartiere sarà dotato di una darsena tecnica a servizio delle riparazioni navali. Con ulteriori apporti in project financing potrebbe nascere un hub per super-yacht. Chi gestirà questi posti barca e con quale formula – affidamento tramite gara o società mista – rimane da decidere; fin d’ora Fiera di Genova si candida ad una stretta collaborazione.

Nel 2005 il valore della produzione si è attestato su 18,9 milioni, con un piccolo utile (11.500 euro). «Per il 2006 – anticipa Urbani – raggiungeremo il pareggio, in linea con le previsioni. Ai soci non facciamo ancora la promessa che la fiera sia redditiva. Ma i forti investimenti ne eviteranno il declino, ridandoci chanche». L’ente era tornato in attivo nel 2000, dopo anni di deficit, con un picco negativo registrato nel ’97 (perdite per 3,74 miliardi di lire). La Regione spenderà nel 2006 quasi 600mila euro (350mila per Euroflora), a sostegno delle fiere liguri (nel 2005 256mila euro, nel 2004 188 mila). «Confermeremo l’impegno – prevede l’assessore allo Sviluppo economico Renzo Guccinelli, 53 anni – cercando anche di dare vita ad un vero e proprio sistema fieristico: nel 2007 sarà pronto il nuovo Centro fieristico della Spezia». Lo sta realizzando una società di scopo creata 3 anni fa e controllata dalla Cdc spezzina presieduta da Aldo Sammartano. Investimento, 6 milioni.

www.fiera.genova.it

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