
Fiera, firmato l’accordo con la campionaria di Dakar
di Antonio Scotti “Non è solo un accordo che lega insieme imprenditoria e imprenditorialità di due nazioni, ma anche un vero progetto di carattere culturale e formativo, che punta a costruire un’intesa in grado di mettere a frutto anche le potenzialità future di due Paesi importanti come l’Italia e il Senegal”. Cosi stamattina Cosimo Lacirignola, presidente della Fiera del Levante, ha presentato il protocollo d’intesa tra il Cices (Centro internazionale del commercio del Senegal), che racchiude la fiera di Dakar, e l’Ente barese. Tra gli altri, all’incontro sono intervenuti l’ambasciatore del Senegal in Italia, Papa Cheikh Saadibou Fall, il direttore tecnico aggiunto, Boubacar Diouf e Massimo Navach, console onorario del Senegal a Bari. Obiettivo dell’accordo è intensificare la collaborazione già assunta nel 2003 tra i due enti in vista del potenziamento dei rapporti economici e culturali della Fiera con il continente africano. “La nostra vocazione con l’area balcanico-mediterranea rappresenta l’elemento distintivo della Fiera del Levante – ha affermato Lacirignola -. Ma in questa visone intendiamo rafforzare i rapporti con un continente ricco di potenzialità quale l’Africa e in particolare con il Senegal”. Nell’ambito dell’accordo di collaborazione, la Fiera del Levante ospiterà stagisti del Cices per far apprendere l’organizzazione della campionaria barese e i rapporti con il mondo produttivo locale ed europeo. “L’Africa non è malata” ha affermato l’ambasciatore Saadibou, “siamo stanchi di essere visti come Paesi buoni solo a chiedere l’elemosina”. “L’accordo firmato questa mattina – ha continuato – consente di guardare ai paesi africani come Stati in grado di inserirsi nel partenariato internazionale”. “Grazie a questo progetto – ha concluso l’ambasciatore – riusciremo ad individuare elementi che potranno sviluppare la fiera di Dakar e l’economia del Senegal. Allo stesso tempo, gli imprenditori italiani potranno allargare il loro portafoglio di clienti e inserirsi in un territorio fecondo come la nostra terra”.