Rassegna stampa

«Fiera e aeroporto: servono esperti, non uomini politici»

Dal presidente dellApi, Paolo Mascagni (nella foto), parte un avvertimento ai sindacati («stiamo predisponendo un documento di confronto con Cgil, Cisl e Uil bolognesi», ha detto), e un segnale di attenzione sulle scelte delle prossime nomine alla Fiera e alla Sab. Allassemblea di bilancio dellAssociazione di via Serlio che riunisce 1600 aziende, Mascagni ha sottolineato una serie di temi sui quali lApi concentrerà la sua iniziativa. «Gli uomini che dovranno guidare Fiera e aeroporto  ha detto  devono avere tutte le doti di competenza, professionalità, autorevolezza e, soprattutto, di visione strategica indispensabili per affrontare momenti così decisivi». Mascagni ha ricordato che «la collocazione politica o la logica degli equilibri delle poltrone nulla hanno a vedere con tutto ciò». Il secondo punto emerso dalla relazione riguarda «le attenzioni della Fiom-Cgil per la firma dei cosidetti precontratti in diverse aziende metalmeccaniche. Non si può non rilevare il paradosso di una organizzazione sindacale che di fatto pretendeva labrogazione per contratto di una legge dello Stato (la legge Biagi; ndr) e di una linea politica nazionale, che al 90% è stata attuata solo sulla via Emilia da Bologna a Reggio. Ma la nostra città  ha osservato  per il forte grado di rappresentanza sia delle associazioni datoriali, sia dei lavoratori, può essere il luogo ove un dialogo serio e maturo può portare i migliori risultati». Dalle relazioni industriali al credito, punto delicato per sostenere la ripresa economica. «E necessario  ha detto  che le banche siano partner attrezzati ad assistere le imprese anche in Paesi stranieri. Chiediamo non solo linee di credito, ma anche assistenza e consulenza mediante strutture dedicate per battere ogni pericolo di declino. Per questo banche e Camera di commercio devono interagire con i Consorzi Fidi che dovranno mantenere e rafforzare, sotto il Basilea 2, il supporto alle imprese ed ai loro investimenti». Il presidente dei piccoli-medi industriali non lesina critiche alla burocrazia «sia sui tempi per avviare o ampliare unattività imprenditoriale, sia sulla normale gestione dellattività aziendale. Gli Sportelli unici, da vero interlocutore unico, si sono trasformati  sostiene  in un punto di raccolta dei documenti da smistare». Il presidente Api parla anche del delicato problema della ricerca: «Le Pmi ne fanno molta, ma ovviamente non di base. Mancano aiuti, agevolazioni, modalità di ammortamento». Non manca un invito degli imprenditori alle amministrazioni neo elette. La diffusione sul territorio impone ai nuovi sindaci di considerare strategie di sviluppo delle imprese e il problema dei collegamenti nella provincia.

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