Rassegna stampa

Fiera di Genova pensa ai privati

A Genova, zona Foce, cresce in queste ore un mirabolante giardino ricavato su 10 ettari fronte mare. Vale quasi sette milioni l’organizzazione della decima edizione di Euroflora (21 aprile-1° maggio), evento quinquennale (quasi 600mila paganti nel 2006) che avrà però la sua prossima volta nel 2015, in sinergia con l’Expo milanese.
In calendario
Viaggia a pieno regime la macchina organizzativa di Fiera di Genova spa, società totalmente pubblica (Comune 32%, Filse 27%, Provincia 22%, Camera di commercio 17%, Autorità portuale 2%), che quest’anno modula il proprio calendario (21 manifestazioni, di cui sei sportive) sulla base del “big one”, la più importante delle “floralies” internazionali del Mediterraneo. «Più bella e ricca che mai – promette Roberto Urbani, amministratore delegato e direttore generale – ha il formato di un grande magazine, impaginato dagli espositori, tutto da sfogliare». Qualche numero: 800 aziende florovivaistiche presenti singolarmente o in collettiva (150 liguri), 17 Paesi in mostra compresa la Nuova Zelanda, 500 concorsi estetici e tecnici (montepremi di 420mila euro), 1.500 solo i gerani a ornamento della terrazza del nuovo padiglione B firmato Jean Nouvel, affacciato sul mare, che l’ultima volta non c’era.
È un periodo intenso per la fiera, che subito dopo si immergerà in Slow Fish (27-30 maggio), quinto salone biennale legato al mondo ittico firmato da Slow Food e Regione Liguria, e poi tornerà al classico appuntamento del Nautico numero 51 (dall’1 al 9 ottobre, oltre 260mila visitatori nel 2010, con 1.400 espositori), organizzato in tandem con Ucina.
Il bilancio
È anche tempo di bilanci, di ragionamenti sul futuro. Il Cda, in scadenza, sarà rinnovato in occasione della prossima assemblea, che approverà anche i conti 2010 (la data sarà individuata a fine mese). Continuano ad accusare la congiuntura, in che misura è in fase di messa a fuoco. Il 2009, per la prima volta dopo anni in attivo, si era chiuso in rosso (-1,25 milioni nell’esercizio 2009, valore della produzione 25,6 milioni), complice una crisi generale e particolare (nautica e settore fieristico) che non è migliorata. Nel 2011 il budget generale, che nel preconsuntivo 2010 è stimato in 24 milioni, schizza a 34 per Euroflora.
Guardando ai suoi quasi cinque anni di mandato, il presidente Paolo Lombardi fa una sintesi positiva del lavoro di squadra: «Il piano industriale – afferma – ha prodotto il nuovo padiglione B e l’infrastrutturazione della darsena; è stata prolungata fino al 2013 la convenzione con Ucina per il Nautico: non era scontato; è stato poi ampliato il portafoglio delle manifestazioni extrafieristiche ed è stato consolidato il calendario espositivo». Tutto positivo? «Qualche evento si è perso – ammette Lombardi – ma con ragioni: Tecnhotel soppresso per mancanza di mercato; Restructura, già in alternanza con Torino, è rimasta al Lingotto per la crisi; Energethica, che sarebbe stata concomitante con Euroflora, è migrata a Torino ma nel 2012 potrebbe tornare. In un teorico bilancio, metterei fra le poste in attivo, oltre alla prossima Euroflora, mai così ampia, anche il nuovo portale tecnologico che rivoluzionerà gli accessi (costa 4,5 milioni, l’80% dei quali finanziati dal ministero dello Sviluppo economico). I lavori, della durata di un paio di anni, inizieranno entro fine anno».
Il futuro
All’orizzonte potrebbe esserci (anche) l’apertura ai privati. L’area è in concessione alla Fiera, da parte del comune, fino al 2046. I soci pubblici, che premono per un ritorno a una redditività in assenza però di grandi fondi da investire, hanno incaricato la finanziaria regionale Filse di elaborare una rosa di possibilità. Il dossier sarà pronto a fine maggio. Il work in progress punta sull’aggiunta di nuove funzioni, al di là dell’assetto fieristico, e a una diversa valorizzazione degli asset immobiliari. In ballo anche la nuova gestione della darsena nautica, e un raccordo con la Porto antico spa. Tutta ancora da giocare la partita dell’unico frutto non maturo dell’ultimo piano industriale, la trasformazione dell’ex sede Nira in albergo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
www.euroflora2011.it

Le cifre

7 milioni L’organizzazione. Tanto vale la realizzazione della decima edizione di Euroflora

600mila I visitatori. Tanti sono stati gli ingressi a pagamento nell’edizione 2006

-1,25 milioni Il deficit. Si era chiuso in negativo il bilancio nell’esercizio 2009 della Fiera

10 milioni L’aumento. Per Euroflora il budget 2011 della Fiera passa da 24 a 34 milioni

Newsletter