
Fiera del tessile: Cina chiama Italia
Cari italiani, siete i benvenuti alla seconda edizione del Dalian International Fashion festival, la più importante fiera del tessile cinese in calendario a fine agosto.
Un invito accattivante, recapitato di persona, a Milano, da una delegazione di nove persone al seguito del vicesindaco della città di Dalian, città a Sud della penisola di Liaodong tra il mare e le montagne. Un’area pare molto bella della Cina, popolata da quasi sei milioni di persone, che il Governo cinese ha eletto ad area privilegiata per il tessile e la moda.
La delegazione cinese ha partecipato a una serie di incontri anche istituzionali organizzati dalla Fondazione Italia Cina, l’ente presieduto da Cesare Romiti. Per poi ripartire poi alla volta di Francoforte, altra città chiave per gli affari in Europa della Cina. Dalian Città aperta e alla moda, è lo slogan dei cinesi. Ma chi ha risposto finora all’invito di sfilare a Dalian? E chi sarebbe disposto a mettersi in moto per farlo quest’anno?
«L’anno scorso hanno partecipato all’evento alcune firme estere, tra cui Michele Miglionico Collection e Lorella Signorino – dice Liu Kai, console commerciale della Repubblica popolare cinese a Milano. dalla Francia sono arrivate France Haute couture collection, dal Giappone Yumi Katsura collection».
«L’impostazione dei cinesi è tutta sull’importazione – dice Alcide Luini, direttore della Fondazione -. L’idea quindi sarebbe quella di riuscire a organizzare per tempo un gruppo più ragionato e meno sporadico di italiani disposti a sfilare a Dalian». L’idea è di attirare grandi nomi perché possano farsi conoscere ancora meglio. Dalian è l’unica piattaforma d’importazione ufficiale perché sostenuta dal Ministero del commercio con l’estero per l’attrazione di beni e investimenti nel settore tessile-abbigliamento. L’idea è che Dalian possa agevolare la penetrazione sul mercato cinese dei ridotti italiani garantendo un sostegno ai marchi e alla creatività.
Rita Fatiguso
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