
Fiera del libro: stand «low-cost» per i piccoli editori
Ritorno al futuro, crisi permettendo. La Fiera internazionale del libro, che dal 1988 si replica ogni maggio a Torino, guarda già al 2010, quando tornerà a essere «salone», addirittura al 2011, al 150° anniversario dell’Unità d’Italia, e tuttavia deve fare i conti intanto con la prossima edizione, la 22ª, in calendario dal 14 al 18 maggio.
La scure comunale, che ha ridotto da 33 a 25 milioni gli stanziamenti per le fondazioni culturali, si è abbattuta sul Teatro Regio, sullo Stabile e sulla Fondazione Musei. Le sforbiciate alla voce «cultura» nei bilanci pubblici, però, non sembrano aver sfoltito i finanziamenti destinati alla Fiera (intorno al milione e mezzo di euro, in via di conferma, ai quali aggiungere il contributo della Fondazione Crt, dell’associazione delle Fondazioni delle Casse di Risparmio Piemontesi e dalla Camera di Commercio di Torino). Nel 2008 la Regione Piemonte ha sostenuto la manifestazione con 650mila euro; altrettanti sono arrivati dalla Città di Torino; la Provincia ha contribuito con 300mila euro. «Non abbiamo mai ricevuto un contributo dal ministero per i Beni culturali», puntualizza Rolando Picchioni, presidente della Fondazione per il Libro, che anticipa: «Dal prossimo anno redigeremo un bilancio sociale, doveroso verso l’opinione pubblica».
Resta ancora un pericolo da scongiurare: la biennalizzazione della Fiera, ipotizzata in un’ottica di risparmio, per quanto il sindaco Sergio Chiamparino abbia ammesso che non è questo l’evento più appropriato da “dimezzare”, data la sua ricaduta commerciale, che si alimenta proprio nella cadenza annuale. «Biennalizzare la Fiera del Libro significherebbe affossarla», sottolinea Picchioni. La kermesse torinese è ormai un appuntamento di primo piano nel panorama europeo, avendo già da tre edizioni sfiorato o superato i 300mila visitatori, cifra che la pone al livello della Buchmesse di Francoforte (299mila in ottobre) e sopra il Salon du Livre di Parigi (180mila nel marzo 2008). E tuttavia sono traguardi da difendere costantemente. A cominciare dalla concorrenza nazionale, dal «vampirismo capitolino», come lo ribattezza il presidente della Fondazione: cresce a Roma la fiera per i piccoli editori, «Più libri più liberi», che è già passata a inglobare anche i medi editori e che a dicembre ha chiuso la sua settima edizione oltrepassando i 50mila visitatori. «E Milano con il Salone del libro usato sta iniziando la sua marcia di avvicinamento», incalza Picchioni.
Eppure si calcola che ogni euro investito in cultura a Torino ne generi altri 5,37 e la cultura muova l’economia del capoluogo piemontese per il 4,1% del Pil, producendo in ricchezza oltre 1,7 miliardi l’anno. «L’indotto di ogni edizione della Fiera produce sulla città una ricaduta di 25-30 milioni», sostiene Picchioni.
Le contingenze economiche, tuttavia, impongono di ottimizzare i costi e limitare le perdite. La prima mossa della Fiera contro la crisi è un piano di sconti. I piccoli e medi editori costituiscono circa il 70% degli espositori totali. Per incentivare la loro fedeltà, Biella Intraprendere – la società che organizza il ramo commerciale della Fiera – ha abbassato i costi di partecipazione: 60 euro al mq contro i 75 dell’edizione 2008. «E siccome i più svantaggiati in termini di costi sono coloro che provengono da più lontano (gli editori del Centro e del Sud rappresentano circa il 35% del totale) – spiega Maurizio Poma, direttore di Biella Intraprendere – sono allo studio possibili convenzioni per gli spostamenti aerei e l’ospitalità». La Fiera ha poi avviato con Lingotto Fiere, società proprietaria della struttura espositiva, un confronto per verificare la possibilità di costituire assieme una partnership strategica. Dall’edizione 2010, infine, la Fiera riprenderà il nome originario di Salone del Libro.
La strategia primaria, nell’affrontare l’ennesimo “monsone” che si abbatte sulla Fiera, resta la scelta della qualità della manifestazione, da sempre curata dal suo direttore editoriale, Ernesto Ferrero: «Si tratta di guardare alla crisi come a una opportunità da non sprecare. È necessario razionalizzare le risorse e far valere le nostre capacità».
Roberta Pellegrini
www.fieralibro.it
LA RASSEGNA IN PILLOLE
Fiera internazionale del Libro:
la 22ª edizione al Lingotto Fiere di Torino da giovedì 14 a lunedì 18 maggio.
Motivo conduttore:
«Io, gli altri», dopo i «Confini» (2007) e la «Bellezza» (2008).
Paese ospite d’onore:
l’Egitto (nel 2008 fu Israele). Sono stati invitati i maggiori scrittori egiziani (tra cui Ala al-Aswani) e sono previsti reading per ricordare il Premio Nobel Naguib Mafouz.