Rassegna stampa

Fiera, crescita ragionata

CREMONA E’ il mercato a richiederlo. Un ricco calendario di manifestazioni, con l’edizione n. 59 dell’Internazionale (28-31 ottobre) che presenta gli Stati generali del latte. A novembre, BonTà emiliano-lombarda; a gennaio 2005, Vegetalia atto secondo.

Floriano Soldi Cremona – Due nuovi padiglioni coperti per complessivi 50mila metri quadrati espositivi coperti, pronti entro il 2006, in grado di completare ed ampliare le strutture espositive ed i servizi di CremonaFiere migliorando ulteriormente l’offerta a espositori e visitatori, consolidando il successo delle manifestazioni d’eccellenza che si stanno distinguendo sempre più a livello internazionale. Un progetto che intende mantenere saldamente il quartiere fieristico di Cremona al secondo posto in Lombardia, dopo quello di Milano. Ma non solo. Nuovi spazi espositivi, ma anche nuove iniziative già a partire dal prossimo novembre, subito dopo la cinquantanovesima edizione della Fiera internazionale del bovino da latte (28-31 ottobre). Progetti ambiziosi ai quali sta alacremente lavorando lo staff di Antonio Piva, presidente di CremonaFiere. Domanda – Presidente Piva, la Fiera di Cremona cresce ancora. Perché? Risposta – «Cresciamo perché dobbiamo crescere: siamo in controtendenza, è il mercato che ce lo chiede. Cresciamo per rintuzzare una concorrenza, anche limitrofa, che si sta muovendo rapidamente, per mantenere le nostre posizioni di vantaggio, per migliorare ulteriormente la nostra offerta fieristica. Si tratta, dunque, di una crescita quantitativa ma anche qualitativa. I numeri, d’altro canto, parlano da soli: lo scorso anno CremonaFiere ha registrato 18 manifestazioni, 70 convegni, 200mila visitatori complessivi (40% professionali, provenienti da 57 Paesi esteri), 130 giorni di utilizzo del quartiere fieristico. Aggiungiamo i numerosi progetti per iniziative future, e ci si può facilmente rendere conto che le strutture di CremonaFiere necessitano di un ulteriore ampliamento per far fronte alle richieste degli espositori, per mantenere alta la competitività sul mercato». Come si configura il progetto di ampliamento? R – «Due i nuovi padiglioni, entrambi di 10.500 metri quadrati. Il primo (padiglione 3) verrà costruito a nord del padiglione 2 e dovrebbe entrare in funzione per l’edizione 2005 dell’Internazionale del bovino da latte, che più di ogni altra manifestazione necessita di maggiori spazi espositivi. Il secondo (padiglione 4) prenderà il posto dell’attuale struttura che ospita le stalle e dovrebbe essere in piena funzione entro il 2006. Il progetto è mirato non solo all’ampliamento del quartiere, ma anche al miglioramento delle strutture esistenti: le stalle, infatti, vecchie ed inadeguate, non sono più in grado di rispondere efficacemente alle esigenze degli espositori ed il loro scarso utilizzo durante l’anno non ne giustifica gli alti costi di mantenimento. Con gli altri due padiglioni arriveremo a sfiorare una dotazione complessiva di 50mila metri quadrati coperti: una superficie sufficiente per far competere Cremona con le più importanti strutture fieristiche di medie dimensioni a livello nazionale». D – Costi e concorsi alla realizzazione del progetto di ampliamento. R – «L’investimento complessivo è di 16 milioni di euro e vedrà fianco a fianco Regione Lombardia, Comune, Provincia, Camera di Commercio e categorie economiche: un'”alleanza” che funziona molto bene e che ha già dato ottimi risultati». D – Ampliamento che valorizza le manifestazioni di eccellenza in una chiave di sempre più marcata internazionalizzazione. E’ così? R – «Sì. Negli ultimi anni CremonaFiere ha puntato molto sulla valorizzazione delle produzioni tipiche del territorio cremonese: zootecnia, liuteria, agricoltura. Le manifestazioni associate a queste eccellenze (Internazionale del bovino da latte, Mondomusica, Vegetalia) sono ormai diventate punti di riferimento per i rispettivi mercati nazionali ed internazionali. Sono sempre più numerosi, infatti, gli operatori stranieri che si incontrano alla Fiera del bovino da latte e a CremonaMondomusica (47% gli espositori stranieri). Vegetalia, all’esordio lo scorso gennaio, grazie anche al Salone nazionale del contoterzismo è partita con il piede giusto per diventare rapidamente un appuntamento fondamentale per l’agricoltura italiana». D – Veniamo al “core business” di CremonaFiere: bussa alle porte l’Internazionale del bovino da latte (28-31 ottobre). Con una novità di grande spessore. R – «Nonostante la zootecnia italiana stia attraversando quella che è stata definita la peggior crisi degli ultimi cinquant’anni, le aziende che operano nella filiera lattiero-casearia saranno a Cremona per testimoniare la volontà di rilanciare il comparto. Gli spazi espositivi sono da tempo esauriti, pronti ad ospitare più di 800 visitatori per un appuntamento ritenuto il più importante a livello nazionale e ai primi posti a livello mondiale, grazie anche al corposo e qualificato calendario di convegni e seminari (con l’apporto delle principali associazioni del mondo allevatoriale e della trasformazione) che come di consueto daranno l’opportunità agli operatori di confrontarsi sugli aggiornamenti degli specifici settori interessati. Confermate le manifestazioni che si svolgono in contemporanea (Qualyfood e il Salone della salute animale), c’è da segnalare una novità che rappresenta il clou di questa 59ª edizione: la convocazione degli Stati generali del latte italiano, un evento unico che si terrà a Cremona per la prima volta in assoluto che vedrà l’incontro fra i principali rappresentanti delle istituzioni e della filiera, dagli allevatori per finire ai consumatori finali. Questa occasione favorirà un confronto diretto sulle tematiche più attuali della produzione e dei mercati, allo scopo di fare una precisa fotografia del comparto e analizzare i punti critici di un mercato in continua evoluzione, sia dal punto di vista tecnico-scientifico che da quello normativo». D – Dopo l’Internazionale del bovino, la seconda edizione di Vegetalia (28-31 gennaio 2005). Ma nel mezzo, ecco una delle novità annunciate: BonTà, dal 5 all’8 novembre. Di cosa si tratta? R – «E’ il Salone enogastronomico emiliano-lombardo, due regioni leader della Food Valley italiana. Con questa nuova iniziativa, CremonaFiere e Sgp Eventi intendono valorizzare e portare sulle tavole italiane questa produzione d’eccellenza e offrire, nel contempo, agli operatori professionali un valido appuntamento anche sotto l’espetto commerciale. Tre le principali aree espositive: istituzioni e consorzi di tutela, business (riservata agli operatori commerciali), consumer (riservata alla vendita diretta al pubblico). BonTà rappresenta un punto di incontro importante per gli operatori dell’hotelerie, ristorazione e catering; durante i quattro giorni della manifestazione verranno organizzate degustazioni, lezioni tematiche, appuntamenti convegnistico-seminariali in modo da fornire anche un prezioso aggiornamento sul settore ed un percorso guidato sulle filiere produttive. BonTà rappresenta un altro passo in avanti per la realizzazione del nostro obiettivo strategico: portare in Fiera a Cremona tutta la filiera agroalimentare, dal seme alla stalla, dalle aziende di trasformazione alla tavola».

CREMONA E’ il mercato a richiederlo. Un ricco calendario di manifestazioni, con l’edizione n. 59 dell’Internazionale (28-31 ottobre) che presenta gli Stati generali del latte. A novembre, BonTà emiliano-lombarda; a gennaio 2005, Vegetalia atto secondo.

Floriano Soldi Cremona – Due nuovi padiglioni coperti per complessivi 50mila metri quadrati espositivi coperti, pronti entro il 2006, in grado di completare ed ampliare le strutture espositive ed i servizi di CremonaFiere migliorando ulteriormente l’offerta a espositori e visitatori, consolidando il successo delle manifestazioni d’eccellenza che si stanno distinguendo sempre più a livello internazionale. Un progetto che intende mantenere saldamente il quartiere fieristico di Cremona al secondo posto in Lombardia, dopo quello di Milano. Ma non solo. Nuovi spazi espositivi, ma anche nuove iniziative già a partire dal prossimo novembre, subito dopo la cinquantanovesima edizione della Fiera internazionale del bovino da latte (28-31 ottobre). Progetti ambiziosi ai quali sta alacremente lavorando lo staff di Antonio Piva, presidente di CremonaFiere. Domanda – Presidente Piva, la Fiera di Cremona cresce ancora. Perché? Risposta – «Cresciamo perché dobbiamo crescere: siamo in controtendenza, è il mercato che ce lo chiede. Cresciamo per rintuzzare una concorrenza, anche limitrofa, che si sta muovendo rapidamente, per mantenere le nostre posizioni di vantaggio, per migliorare ulteriormente la nostra offerta fieristica. Si tratta, dunque, di una crescita quantitativa ma anche qualitativa. I numeri, d’altro canto, parlano da soli: lo scorso anno CremonaFiere ha registrato 18 manifestazioni, 70 convegni, 200mila visitatori complessivi (40% professionali, provenienti da 57 Paesi esteri), 130 giorni di utilizzo del quartiere fieristico. Aggiungiamo i numerosi progetti per iniziative future, e ci si può facilmente rendere conto che le strutture di CremonaFiere necessitano di un ulteriore ampliamento per far fronte alle richieste degli espositori, per mantenere alta la competitività sul mercato». Come si configura il progetto di ampliamento? R – «Due i nuovi padiglioni, entrambi di 10.500 metri quadrati. Il primo (padiglione 3) verrà costruito a nord del padiglione 2 e dovrebbe entrare in funzione per l’edizione 2005 dell’Internazionale del bovino da latte, che più di ogni altra manifestazione necessita di maggiori spazi espositivi. Il secondo (padiglione 4) prenderà il posto dell’attuale struttura che ospita le stalle e dovrebbe essere in piena funzione entro il 2006. Il progetto è mirato non solo all’ampliamento del quartiere, ma anche al miglioramento delle strutture esistenti: le stalle, infatti, vecchie ed inadeguate, non sono più in grado di rispondere efficacemente alle esigenze degli espositori ed il loro scarso utilizzo durante l’anno non ne giustifica gli alti costi di mantenimento. Con gli altri due padiglioni arriveremo a sfiorare una dotazione complessiva di 50mila metri quadrati coperti: una superficie sufficiente per far competere Cremona con le più importanti strutture fieristiche di medie dimensioni a livello nazionale». D – Costi e concorsi alla realizzazione del progetto di ampliamento. R – «L’investimento complessivo è di 16 milioni di euro e vedrà fianco a fianco Regione Lombardia, Comune, Provincia, Camera di Commercio e categorie economiche: un'”alleanza” che funziona molto bene e che ha già dato ottimi risultati». D – Ampliamento che valorizza le manifestazioni di eccellenza in una chiave di sempre più marcata internazionalizzazione. E’ così? R – «Sì. Negli ultimi anni CremonaFiere ha puntato molto sulla valorizzazione delle produzioni tipiche del territorio cremonese: zootecnia, liuteria, agricoltura. Le manifestazioni associate a queste eccellenze (Internazionale del bovino da latte, Mondomusica, Vegetalia) sono ormai diventate punti di riferimento per i rispettivi mercati nazionali ed internazionali. Sono sempre più numerosi, infatti, gli operatori stranieri che si incontrano alla Fiera del bovino da latte e a CremonaMondomusica (47% gli espositori stranieri). Vegetalia, all’esordio lo scorso gennaio, grazie anche al Salone nazionale del contoterzismo è partita con il piede giusto per diventare rapidamente un appuntamento fondamentale per l’agricoltura italiana». D – Veniamo al “core business” di CremonaFiere: bussa alle porte l’Internazionale del bovino da latte (28-31 ottobre). Con una novità di grande spessore. R – «Nonostante la zootecnia italiana stia attraversando quella che è stata definita la peggior crisi degli ultimi cinquant’anni, le aziende che operano nella filiera lattiero-casearia saranno a Cremona per testimoniare la volontà di rilanciare il comparto. Gli spazi espositivi sono da tempo esauriti, pronti ad ospitare più di 800 visitatori per un appuntamento ritenuto il più importante a livello nazionale e ai primi posti a livello mondiale, grazie anche al corposo e qualificato calendario di convegni e seminari (con l’apporto delle principali associazioni del mondo allevatoriale e della trasformazione) che come di consueto daranno l’opportunità agli operatori di confrontarsi sugli aggiornamenti degli specifici settori interessati. Confermate le manifestazioni che si svolgono in contemporanea (Qualyfood e il Salone della salute animale), c’è da segnalare una novità che rappresenta il clou di questa 59ª edizione: la convocazione degli Stati generali del latte italiano, un evento unico che si terrà a Cremona per la prima volta in assoluto che vedrà l’incontro fra i principali rappresentanti delle istituzioni e della filiera, dagli allevatori per finire ai consumatori finali. Questa occasione favorirà un confronto diretto sulle tematiche più attuali della produzione e dei mercati, allo scopo di fare una precisa fotografia del comparto e analizzare i punti critici di un mercato in continua evoluzione, sia dal punto di vista tecnico-scientifico che da quello normativo». D – Dopo l’Internazionale del bovino, la seconda edizione di Vegetalia (28-31 gennaio 2005). Ma nel mezzo, ecco una delle novità annunciate: BonTà, dal 5 all’8 novembre. Di cosa si tratta? R – «E’ il Salone enogastronomico emiliano-lombardo, due regioni leader della Food Valley italiana. Con questa nuova iniziativa, CremonaFiere e Sgp Eventi intendono valorizzare e portare sulle tavole italiane questa produzione d’eccellenza e offrire, nel contempo, agli operatori professionali un valido appuntamento anche sotto l’espetto commerciale. Tre le principali aree espositive: istituzioni e consorzi di tutela, business (riservata agli operatori commerciali), consumer (riservata alla vendita diretta al pubblico). BonTà rappresenta un punto di incontro importante per gli operatori dell’hotelerie, ristorazione e catering; durante i quattro giorni della manifestazione verranno organizzate degustazioni, lezioni tematiche, appuntamenti convegnistico-seminariali in modo da fornire anche un prezioso aggiornamento sul settore ed un percorso guidato sulle filiere produttive. BonTà rappresenta un altro passo in avanti per la realizzazione del nostro obiettivo strategico: portare in Fiera a Cremona tutta la filiera agroalimentare, dal seme alla stalla, dalle aziende di trasformazione alla tavola».

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