Rassegna stampa

Fiera, Cazzola chiama Rimini «Un’intesa per battere Milano»

«Non c’è nessuna possibilità di una partnership con la fiera di Milano. Milano vede soltanto Milano: come si fa a parlare di alleanze? Invece sono favorevole a un’intesa tra la Fiera di Bologna e quella di Rimini che assieme fanno lo stesso volume di Milano. Ma non la pensano tutti allo stesso modo: ci sono molti consiglieri di Bolognafiere che sostengono che ogni fiera è come una squadra e ha la propria maglia». Così il patron della Promotor, Alfredo Cazzola ( nella foto ), il più importante socio privato di BolognaFiere (controlla il 4,206 del capitale) è intervenuto ieri sul tema delle alleanze tra fgli enti fieristici nel corso di un’udienza conoscitiva a Palazzo d’Accursio, chiesta dalle commissione alle Attività produttive di Comune e Provincia. Cazzola ha toccato anche il tema della governance di BolognaFiere «Per il momento non ci sono novità – ha detto Cazzola, che da presidente del Bologna ha scelto un cravatta regimental rossoblù – è un argomento che è già stato messo in cantiere. Ci sono dei professionisti che stanno studiando il problema, materia dei prossimi consigli di amministrazione». Ma cosa serve a BolognaFiere? «Abbiamo bisogno di stabilità. Non è un caso che nel passaggio tra i due amministratori delegati (cambiarne uno all’anno è un disastro) la fiera di Milano abbia sferrato l’offensiva più forte. Ma abbiamo bisogno anche di uomini, di idee, di marketing. Le fiere si evolvono ogni anno e noi dobbiamo fare scouting esplorando settori che possono diventare nuove rassegne. Rispondendo al consigliere Carlo Monaco (La tua Bologna) ha anticipato che il Motor Show rimarrà all’ombra delle Due Torri fino al 2020 «abbiamo firmato con BolognaFiere un contratto fino a quella data». Tornando all’alleanza con Rimini, Cazzola ha ricordato che gli eventi e i calendari della fiera di Bologna e di quella sulla Riviera «non sono assolutamente in conflitto fra loro e i due poli non sono concorrenti fra loro. L’alleanza potrebbe partire dal backoffice, mettendo insieme una serie di servizi come la ristorazione, le pulizie, gli allestimenti creando una società comune che vende servizi di questo tipo. Detto questo non vorrei passare per paladino di un’alleanza a tutti i costi. Credo che due fiere forti potrebbero abbattere i costi di gestione grazie a queste sinergie. Ricordiamo – ha spiegato – che nelle fiere esiste un front office (le manifestazioni fieristiche) e un backoffice, cioè una serie di servizi che fin d’ora potrebbero essere affrontati in termini di alleanza». Cazzola ha insistito sul sistema della fiera con la città e il territorio. «Arrivano espositori da New york, da Mosca, da Parigi e la sera cosa trovano? Il vuoto. Bisogna creare eventi culturali, spettacoli, anche facendo coincidere alcuni programmi in occasione delle fiere, curando l’arredo urbano, tenere i negozi aperti come nelle grandi città mondiali. Quando arrivo la sera al Marconi e torno a casa in taxi mi sembra si arrivare in un paesone, non in una bella città come Bologna passando da via Triumvirato e via Emilia Ponente» Poi ha aggiunto: «La fiera è una risorsa enorme se pensiamo che siamo il crocevia d’Italia con un bacino di oltre 20 milioni di persone e un aeroporto che dista 15 minuti. Lo sapete che da Malpensa a Milano ci vuole almeno un’ora»? Silvia Noè (La tua Bologna) ha chiesto, tra l’altro, se potrebbero emergere altri casi Eima, con richieste di grandi spazi. «Non sono d’accordo di costruire altri centomila metri quadrati espositivi, oltre al nuovo grande padiglione – ha risposto Cazzola -. Non dimentichiamo che Eima ha contrattato la manifestazione che diventa biennale, dopo aver rischiato di finire a Milano. Io trovo illogico modellare gli spazi solo su una rassegna, per quanto importante. Bologna raggiungerà un importante punto di equilibrio, e siamo vicini, controllando direttamente il 50% dei marchi fieristici. Come ha fatto recentemente rilevando Sana».

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