Rassegna stampa

Fiera, c’è una soluzione per dire “no” al trasloco

La Fiera potrebbe restare dov’è, senza più velleità di trasloco a Vicenza est. Ma per poterlo fare ha bisogno di… benzina. Cioè dell’area dei distributori vicino all’ex Holiday Inn. È questa l’indicazione che sta emergendo negli ultimi giorni dagli enti pubblici vicentini, e che potrebbe segnare una svolta definitiva nella lunga vicenda del dilemma “Fiera nuova sì o no”. L’ultimo documento ufficiale della lunga vicenda risale a nove mesi fa, nel pieno della bufera che portò alla sosituzione del presidente Antonio Tonellotto con l’elezione di Valentino Ziche. A fine marzo Manuela Dal Lago, presidente della Provincia, Enrico Hüllweck, sindaco, e Dino Menarin, presidente della Camera di commercio, firmarono un documento che dava le indicazioni operative all’Ente e all’Immobiliare Fiera tra cui due: costruire un nuovo padiglione provvisorio e presentare in breve tempo «l’analisi conclusiva di raffronto tra la soluzione di ristrutturazione dell’attuale sede o di costruzione in un nuovo sito». Era già più di un anno che si parlava con insistenza dell’ipotesi di costruire la nuova Fiera a Vicenza est. In maggio-giugno l’Immobiliare Fiera consegnò ai tre enti lo studio finale, con un’indicazione: meglio la nuova Fiera. Ma ci vogliono parecchi soldi. E la svolta è giunta negli ultimi giorni: è il presidente Menarin a confermare che sia pure in modo informale i tre enti hanno stabilito una nuova linea operativa che è già stata affidata all’Immobiliare Fiera e al suo presidente Gildo Vescovi. C’è infatti la possibilità di arrivare a un obiettivo cui la Fiera puntava da anni: acquisire anche quei 15 mila metri quadri circa dell’area dei distributori di carburante che ‘abbracciano’ l’ex Holiday Inn. L’Immobiliare quindi ha il compito di verificare se, acquisita l’area, si può sfruttare quel terreno per avviare quel processo di ristrutturazione-ampliamento della Fiera di cui si discute da dieci anni. «Bisogna rompere gli indugi: l’idea – conferma Menarin, dopo gli accordi informali con la Dal Lago e Hüllweck – è approfondire la trattativa e verificare se, con la nuova area a disposizione, si possono ricavare quei 20-25 mila metri quadri di spazi espositivi, su due piani, che ci servono per avviare il processo di demolizione-sostituzione del ‘chiocciolone’ e degli altri padiglioni da rinnovare. Non c’è nessuna decisione presa: solo una verifica concreta da fare. Ma se ci sono questi spazi, come potrebbero esserci, con accessi, distanze, ed è tutto in regola, allora si può pensare al passo definitivo e valutare l’offerta preliminare che già ci è giunta dall’Eni». E questo significherebbe, fa capire Menarin, dire addio definitivamente al dilemma “fiera nuova sì o no”. «È così – conferma il sindaco Hüllweck – perché abbiamo finora perso anche troppe energie ed è il momento di giungere a una decisione rapida, una volta per tutte. È tutto a livello di parole, per ora. Ma è vero, ci stiamo muovendo». Intanto proprio vicino a quell’area, tra l’Holiday Inn e la Fiera, si sta realizzando la piattaforma per il nuovo padiglione che sarà utilizzabile dalla Fiera orafa di giugno: «Non abbiamo ancora stabilito che tipo di prefabbricato amovibile realizzare – spiega il presidente Ziche della Fiera – ma la scelta definitiva sarà presa in questi giorni».

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