
Fiera Bologna gioca in difesa
La Fiera di Bologna del dopo Montezemolo parte da un aumento di capitale di 15 milioni di euro e da un piano industriale che segna una decisa inversione di rotta rispetto alla precedente amministrazione. Le strategie di sviluppo, per il triennio 2009/2011, sono state illustrate ieri al Cda dal nuovo amministratore delegato, Federico Minoli, con la consapevolezza di dover affrontare un fatto nuovo e imprevedibile: «Una crisi economica che, anche solo un anno fa, sembrava un raffreddore e che invece è una polmonite».
Per questo al centro del piano c’è una difesa «con le unghie e con i denti», «contro tutto e contro tutti», in particolare contro «l’aggressività di Fiera Milano», delle manifestazioni presenti a Bologna. Poi la necessità di una solida struttura finanziaria e dei conti. Da qui la richiesta ai soci, che dovranno rispondere nelle prossime settimane, di 15 milioni per investimenti e per ridurre l’indebitamento, insieme a una drastica attenzione ai costi, con l’obiettivo di risparmiare nel triennio 8 milioni, riducendo gli sprechi e rinegoziando i contratti con i fornitori.
L’obiettivo è di avere il bilancio in pareggio nel 2010, anche grazie al passaggio ai principi contabili Ias, a fronte di un rosso per 4,8 milioni nell’esercizio 2008. Il cash flow dovrebbe essere sempre positivo nel triennio, periodo in cui i ricavi sono previsti stabili, intorno ai 130 milioni.
Svolta decisa negli investimenti. Cancellati i «pesanti» progetti immobiliari per acquisire quartieri espositivi a Belgrado e in India, le risorse stanziate (circa 26 milioni di euro) verranno impiegate per sviluppare nuove manifestazioni specialistiche, per acquisire eventi in Russia e Cina, per rinnovare le strutture di Bologna Fiere che, in alcune sue parti, soffre di obsolescenza tecnica ed estetica. Circa possibili alleanze strategiche, di cui da tempo si parla, il piano industriale è stato elaborato nella prospettiva «stand alone», anche se vi saranno intese all’estero con Rimini Fiera e non mancano «dossier aperti» con altri organizzatori.